Il giornalista Andrea Cionci presenta a Gubbio la sua avvincente indagine sulle presunte dimissioni del 2013. “Codice Ratzinger”, la sconvolgente verità su papa Benedetto XVI. Un bestseller nazionale e un’indagine sconvolgente. Dopo un’inchiesta condotta per due anni, a maggio 2022, Andrea Cionci ha pubblicato “Codice Ratzinger” che attualmente è tra i primi dieci bestseller nazionali secondo le classifiche del Sole 24 ore e del Corriere della Sera, oltre a essere stato per un certo periodo anche il secondo libro più venduto per Mondadori e Rizzoli.
Un testo definito scomodo che, dati alla mano, osa porre le domande cruciali che da quasi dieci anni il Vaticano cerca disperatamente di ignorare: visto che per istituzione divina la Chiesa può avere un solo papa, chi è davvero Benedetto XVI? Perché Ratzinger si definisce ancora papa, veste di bianco, abita in Vaticano, tiene le chiavi di san Pietro nel suo stemma episcopale, impartisce la “benedizione apostolica”? Perché nella Declaratio del 2013 papa Benedetto XVI non ha detto di rinunciare al papato? Cosa sta davvero comunicando al mondo Joseph Ratzinger dalla sede impedita in cui si è ritirato? Qual è il codice per decifrare lo sconvolgente messaggio che si nasconde dietro le parole che ogni tanto riesce a far arrivare al mondo?
L’incontro alla biblioteca Sperelliana, domenica 13 novembre alle ore 15.
Andrea Cionci, romano, storico dell’arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione per alcune delle più importanti testate italiane come La Stampa, Quotidiano nazionale e Libero. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di ricerca scientifica su Plinio il Vecchio, recensito anche dal New York Times, è stato reporter nei teatri operativi dell’Afghanistan e dal Libano, e da imprese esplorative in Kenya e sull’Himalaya. Nominato a 36 anni Cavaliere al Merito della Repubblica per il suo impegno culturale, ha pubblicato il saggio musicologico “Il tenore collezionista”, di risonanza internazionale, dedicato al primo interprete della Bohème di Puccini; il romanzo “Eugénie” (Bibliotheka), e prodotto vari testi di storia militare inseriti anche in pubblicazioni dello Stato Maggiore della Difesa e dell’Esercito. Ha ispirato la ricostruzione industriale in peso e dimensioni reali del perduto primo carro armato italiano, il Fiat 2000, del 1917, oggi esposto presso il Museo Civico delle Forze Armate di Vicenza.
Hai domande?
Trovaci sui social o Contattaci e ti risponderemo il prima possibile.