Rimani aggiornato su tutti gli eventi di Gubbio!

Circoli didattici, l’accorpamento non si può fare per legge. Il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Sergio Repetto, parla a Vivogubbio

Il dottor Sergio Repetto, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale

L’accorpamento dei Circoli didattici (Direzioni didattiche) non si può fare per legge. Lo spiega bene il dottor Sergio Repetto, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria, interpellato da vivogubbio.com dopo il parere negativo espresso sulla proposta del Comune di Gubbio di unire il primo Circolo didattico “Giacomo Matteotti” e il secondo Circolo didattico “Aldo Moro” che aveva avuto il parere favorevole della Provincia di Perugia per essere poi respinta dalla Giunta regionale.

I Circoli didattici “Giacomo Matteotti” e “Aldo Moro” hanno registrato iscrizioni sotto la soglia dei 500 alunni per l’anno scolastico 2023-2024: quale scenario organizzativo si prospetta a livello di autonomia e personale?

“La legge numero 111 del 2011 – risponde il dirigente – ha disegnato un modello di scuola che è quello auspicato dal legislatore nazionale, orientato all’Istituto comprensivo che unisce infanzia, primaria e scuola secondaria di primo grado. Le Direzioni didattiche prevedono soltanto le prime due, infanzia e primaria. Si tendono a eliminare gli Istituti omnicomprensivi, che uniscono alle prime tre (infanzia, elementari e medie, ndr) anche la scuola secondaria di secondo grado (istituti superiori, ndr), e appunto le Direzioni didattiche. Non si può aggravare la situazione unendo le Direzioni didattiche. L’autonomia è salvaguardata dalla normativa per i Comuni montani varata in tempo di Covid e prorogata per un anno (la norma attuale prevede che gli istituti sotto i 600 alunni debbano andare a reggenza: con gli emendamenti approvati, il numero degli studenti cala a 500, con il limite di 300 – prima era 400 – per le istituzioni scolastiche collocate in piccole isole, Comuni montani e aree caratterizzate da specificità linguistiche, ndr). Per le dotazioni del personale bisogna valutare le tabelle con i numeri precisi”.

Il Comune di Gubbio potrebbe presentare per l’anno scolastico 2024-2025 una proposta per l’Istituto comprensivo (Circoli didattici e scuola media “Mastro Giorgio-Nelli”) oppure ripresentare lo stesso piano di accorpamento dei Circoli didattici?

“La legge prevede l’Istituto comprensivo e non l’accorpamento di Circoli didattici. Il parere dell’Ufficio scolastico regionale non è comunque vincolante, la decisione viene presa dalla Regione”.

L’assessore all’Istruzione Simona Minelli ora deve delle risposte all’opinione pubblica e anche alle forze politiche, che nel dibattito hanno fatto la battaglia sul cavalcare più o meno gli umori di alcuni insegnanti e di altri evidentemente per soli scopi elettoralistici perché bastava consultare i dirigenti preposti e conoscere le normative.

L’assessore Minelli non conosce la legge numero 111 del 2011? L’assessore Minelli ha formulato una proposta di riordino scolastico senza conoscere la normativa e soprattutto senza aver consultato il dirigente Repetto che avrebbe spiegato in modo esaustivo (come alla Regione e a vivogubbio.com) perché l’accorpamento non si può fare?

Questi interrogativi sono inquietanti e consegnano al sindaco Filippo Mario Stirati l’ennesima dimostrazione di una scelta per assegnare un posto in Giunta – e conseguentemente un posto da 1.926 euro lordi al mese – basata su logiche tutte da decifrare e che nel dibattito politico vengono collegate a gruppi di potere economico-tecnico-professionale strettamente legate all’ala sinistra del movimento civico Liberi e Democratici (LeD).

Il sindaco Stirati trarrà le conseguenze di chiedere le dimissioni di Simona Minelli (è evidente che sarebbe stato lo stesso se l’assessore si fosse chiamato Simone) oppure di revocarle lui stesso la delega? Stirati ha perso due assessori di punta e stimati come Giordano Mancini e Oderisi Nello Fiorucci salvando Simona Minelli della quale era stata auspicata da più parti, nella stessa maggioranza, la rimozione.

La vicenda dei Circoli didattici indebolisce ulteriormente l’assessore Minelli fino a rivelarsi come la prova provata dell’inadeguatezza politica al ruolo, che nulla naturalmente riguarda la persona al di là del “siparietto singolare” in occasione di un Consiglio Comunale per lo scambio di accuse con il consigliere di minoranza Marzio Presciutti Cinti che ha fatto il giro del web.