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Cinque cerchi olimpici con tre eugubini protagonisti: Matteo Corazzi con il Coni, Massimo Boccucci con San Marino e Sauro Scarabotta con il Brasile

I cinque cerchi avranno un po’ delle professionalità eugubine per il coinvolgimento di Matteo Corazzi, consulenze gestionale del Coni da venerdì scorso 19 luglio a Parigi per i Giochi della trentatreesima Olimpiade al Villaggio Italia struttura satellite che ospita alcuni atleti e tecnici con relativi servizi, il giornalista Massimo Boccucci, responsabile della comunicazione del Comitato olimpico nazionale sammarinese al seguito della delegazione della Repubblica di San Marino e lo chef Sauro Scarabotta a capo dello staff che gestisce la ristorazione nel periodo di adattamento ai Giochi Paralimpici estivi.

IMPRONTA CONI. La storia del ventinovenne Matteo Corazzi parte da lontano, la maturità classica al liceo “Giuseppe Mazzatinti”, la laurea in scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione all’università San Raffaele e in mezzo dieci anni da rugbista con la trafila in tutte le nazionali con oltre centro presenze in serie A a Mogliano Veneto di cui è stato pure capitano. Da due anni e mezzo lavora per il Coni portando avanti la pianificazione e programmazione delle attività sportive al centro di preparazione olimpica Giulio Onesti, noto come Acqua Acetosa dal nome della zona in cui sorge. Partecipa attivamente nella gestione degli eventi e alle riunioni, con funzioni manageriale nell’avanzare proposte su come migliorare le prestazioni e l’efficienza. A Parigi, dove si fermerà fino al 12 agosto all’indomani della cerimonia di chiusura dei giochi che vedranno venerdì prossimo l’apertura ufficiale, è nello staff gestionale della struttura esterna al villaggio olimpico voluta dal Coni nei pressi della torre Eiffel. “È la mia prima Olimpiade – ha confessato Matteo Corazzi -, non nascondo l’emozione e la gratificazione. Sono orgoglioso come italiano e per la straordinaria opportunità professionale che mi viene data in un’organizzazione come il Coni che è riconosciuto sul piano internazionale per l’altissimo livello consolidato nel tempo. Mi trovo bene a lavorare in staff per concorrere alla miglior riuscita della spedizione azzurra”. Fino alla fine di giugno ha collaborato anche con la Federazione italiana rugby come team manager del centro di formazione permanente federale a Roma, occupandosi di coordinamento e realizzando progetti specifici sui percorsi degli atleti.

Matteo Corazzi

SOGNI SUL TITANO. Raggiungerà Parigi mercoledì prossimo 24 luglio il giornalista Massimo Boccucci, alla sua seconda Olimpiade dopo l’esperienza di Tokyo, dove nel 2021 la Repubblica più antica (301 dopo Cristo) e piccola (61 chilometri quadrati) del mondo ha vinto le prime tre medaglie da quando nel 1959 è stato istituito il Comitato olimpico nazionale sammarinese (Cons). Proverà a sorprendere ancora con Alessandra Perilli e Myles Amine Mularoni, medagliati rispettivamente nel tiro a volo e nella lotta ai Giochi in Giappone, con i quali ci sono anche Alessandra Gasparelli (atletica leggera, 100 metri piani), Loris Bianchi (nuoto, 400 metri stile libero) e Giorgia Cesarini (tiro con l’arco ricurvo). “Liberi di sognare” è lo slogan della spedizione biancazzurra di cui fanno parte 20 tra atleti, tecnici e dirigenti. Boccucci, 60 anni, è dal 2019 responsabile della comunicazione del Cons, presieduto da Gian Primo Giardi. “Nel mio lungo percorso professionale – spiega Boccucci – considero questo impegno particolarmente prestigioso. Siamo tra le 206 delegazioni di tutto il mondo, oltre alla squadra dei rifugiati, e verremo guardati con occhio diverso dopo le imprese di Tokyo che hanno fatto la storia. Ho la fortuna di far parte di un gruppo di lavoro straordinario e mi porto dentro quanto è accaduto nel 2021 con il record di tre medaglie, una per ogni 11.310 abitanti, e il settantaduesimo posto nel medagliere accanto all’Argentina che ha 45 milioni di abitanti”.

Massimo Boccucci

BUONA CUCINA. Ne ha fatte tante di esperienze Sauro Scarabotta, 58 anni, e questa arricchisce un curriculum eccellente che lo vede da un trentennio nell’imprenditoria gastronomica, specie a San Paolo in Brasile. Per la diciassettesima edizione dei Giochi paralimpici estivi, che si svolgeranno dal 28 agosto all’8 settembre sempre a Parigi, Scarabotta è stato coinvolto dal Cpb (Comitato paralimpico brasiliano) perché le nutrizioniste Andrea Esquivel e Monique Nogueira stanno sperimentando per la prima volta in Brasile l’alimentazione personalizzata degli atleti per migliorarne il rendimento. Sarà a capo dello staff che gestirà il servizio ristorazione della delegazione sudamericana nella fase di adattamento a Troyes, a 180 chilometri dalla capitale francese. «Quando sono stato chiamato – racconta Scarabotta – ho capito subito che questa era un’altra grande occasione per mettere la buona cucina in un contesto internazionale di alto livello». Era già stato in Francia, nel 2001 a Lione, con il Brasile alla Beocuse D’or, competizione mondiale ideata dallo chef Poul Beoucuse. Le radici lo accompagnano sempre, come nel ’97 quando a San Paolo ha aperto con la moglie Rita il ristorante Friccò, omaggiando una ricetta della tradizione eugubina. Ha partecipato anche a programmi tv in Sudamerica parlando di cucina e prodotti italiani, al centro dei corsi che ha tenuto. È uno chef multitasking: pasticcere, panettiere e salumiere. Oggi dedica una parte del suo tempo allo studio di sociologia, antropologia e filosofia.

Sauro Scarabotta