Incuria e furti prendono il sopravvento nel cimitero centrale di Gubbio, le cui condizioni destano forti preoccupazioni per le denunce dei cittadini che stanno segnalando anche in questi giorni delle problematiche sempre più fuori controllo. Da quando il cimitero in via del Crocifisso ha riaperto i battenti dopo il lockdown e i discussi provvedimenti restrittivi con i cancelli chiusi, lo scenario che si è presentato è stato allarmante per quanti sono andati in visita ai propri cari.
Nell’area monumentale attorno alla chiesa, l’erba ha coperto alcune lapidi e la situazione non è migliore nella parte bassa così come nell’ala nuova che ospita loculi e cappelle. Il viale principale di accesso si trova nelle medesime condizioni di trascuratezza. Nei tempi andati questo quadro non si era mai presentato, tenendo conto che servizio non è più presente con l’apertura dell’ufficio nelle fasce orarie come in passato. L’erba incolta viene sempre più spesso lasciata all’abbandono per lungo tempo in una situazione di generalizzato degrado che provoca amarezza ai propri familiari e agli amici che riposano nelle tombe e nelle cappelle.
Ci sono segnalazioni e proteste per sensibilizzare l’amministrazione comunale a promuovere degli interventi minimi di manutenzione per dare un dignitoso decoro. C’è un altro problema, particolarmente triste e deplorevole, che è rappresentato dai furti. Dalle tombe sparisce spesso di tutto, dai fiori ai ricordi e simboli affettivi. Sono spariti perfino degli oggetti di irrisorio valore, magari legati alla festa dei Ceri e ad altre tradizioni pure familiari. Lo sdegno circola con il passaparola e le segnalazioni, senza denunciare per non aggiungere dispiacere al disappunto evitando ogni ulteriore risvolto burocratico.
Da molte parti viene la richiesta di installare la videosorveglianza nei punti strategici e più sensibili dell’area per scoraggiare gli atti vandalici e sacrilegi, mentre è atteso un servizio programmato dal Comune di manutenzione ordinaria per evitare che l’incuria raggiunga livelli insostenibili suscitando proteste e polemiche.
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