Gubbio ha perso la sua voce più unica e cristallina: con la scomparsa di Lanfranco Amedei, per tutti noto come il “Panico” (rigorosamente con la ì accentata), se ne va la colonna sonora di migliaia di serate, quelle peraltro più belle e incantate. Perché Panico è stata la prima voce dei Serenologhi, con i quali ha allietati tantissime serenate un po’ in giro per il mondo, partendo da Gubbio ma spesso finendo per oltrepassare i confini locali. Una voce unica e inconfondibile, che per fortuna resterà impressa nei cuori e nelle menti degli eugubini grazie alle registrazioni alle tantissime vhs sparse in tutte le case degli eugubini.
UN EUGUBINO VERO. Lanfranco è stato anche e soprattutto un sammartinaro doc, nonostante abitasse nella frazione di Valdichiascio. Ma ogni giorno tornava a Gubbio con grande spirito d’intraprendenza, presenza fissa nel bus che gli consentiva di fare avanti e dietro con i luoghi della sua vita. Tifosissimo del Gubbio, che finché le forze lo hanno accompagnato ha sempre tifato e sostenuto dagli spalti. E sempre pronto a stare in compagnia di tanti amici, con i quali ha condiviso innumerevoli momenti di festa e allegria. Un personaggio d’altri tempi, che pure è stato precursore di un modo di fare aggregazione di cui un’intera città oggi può trarre beneficio. E che soprattutto ha saputo rendere unici i momenti più belli e spensierati di tantissime coppie prossime al matrimonio, nonché di molte altre che hanno festeggiato importanti ricorrenze nel corso della loro vita matrimoniale.
IL RICORDO. Nel ricordarlo, gli amici Serenologhi di oggi, hanno lasciato parlare il cuore. “I migliori anni della nostra vita! Siamo stati integrati nei Serenologhi dalla metà degli anni novanta e così abbiamo suonato e cantato con il Panico per oltre vent’anni. Non si contano le serenate, le uscite, le gite e le serate passate in compagnia di Lanfranco. Non si contano le battute, le risate, i momenti di allegria, occasioni mai banali, mai ovvie, mai ordinarie, perché cariche di spirito e d’ironia, di un’intelligenza sottile, rara e raffinata. Perché Panico era tutto questo, colto e sagace, acuto e brillante, profondo e sensibile, generoso e altruista. Ci mancherà moltissimo il suo punto di vista, così come la sua amicizia e il suo abbraccio, sempre sincero e amichevole. Infine ci mancherà la sua voce, calda e sentimentale, unica e inimitabile. Grazie Panico, grazie maestro per averci regalato i migliori anni della nostra vita”.
LE VOCI DELLA NOSTRA VITA. Al pensiero che la morte possa averne alleviato le fatiche e i dolori dell’ultimo pezzo di strada fatto in questo mondo, non può sfuggire un piccolo ma significativo particolare: Lanfranco se n’è andato nel giorno in cui ricorreva l’anniversario della scomparsa di Freddie Mercury (24 novembre 1991), uno che con la sua inconfondibile voce ha emozionato e continua a emozionare intere generazioni. E ci piace pensare che Panico, nel suo piccolo, potrà continuare a farlo nella sua Gubbio che oggi lo ricorda con affetto e grande nostalgia.
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