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Chiesa di Loreto, riapertura dopo i lavori di ristrutturazione

La riapertura della ristrutturata chiesa di Loreto con i fedeli della zona

Ristrutturata e riaperta l’antica chiesa di San Giovanni Battista nella frazione di Loreto, nella zona di Mocaiana, con il rito di dedicazione dell’altare presieduto dal vescovo Luciano Paolucci Bedini davanti ai parrocchiani della zona. La riapertura segue gli importanti lavori di restauro e risanamento conservativo che hanno interessato aula, presbiterio e cripta della pieve con un investimento di oltre 730mila euro, di cui 520mila derivanti dai fondi 8 per mille. La somma restante è stata coperta dalla Diocesi di Gubbio.

Insieme al parroco, don Francesco Menichetti, e al vescovo Paolucci Bedini, a celebrare la messa c’erano come concelebranti don Edoardo Mariotti, vicario parrocchiale di Loreto, don Mirko Orsini, vicario generale della Diocesi, e il diacono Giorgio Cardoni.

Ricordato il lavoro degli uffici della curia e dell’ufficio beni culturali, da pochi mesi guidato da Elisa Polidori con il contributo del predecessore Paolo Salciarini che aveva indirizzato la fase iniziale del restauro.

Prima del rito di dedicazione dell’altare officiato dal vescovo, c’è stata la collocazione delle reliquie consacrate dei santi martiri Mariano e Giacomo, le cui spoglie sono custodite sotto l’altare della cattedrale.

La riqualificazione della struttura è stata seguita tra gli altri dal direttore dei lavori, Francesco Raschi, dal coordinatore per la sicurezza Katia Billai assieme al progettista strutturale Gianluca Bei e all’impresa Pelucca Samuele Srl con Fausto Marionni. Coinvolte anche Ikuvium, che ha curato il restauro, con il coinvolgimento della Soprintendenza dei Beni architettonici e culturali, con Florian Castiglione e Giovanni Delogu. Nel intervento, don Francesco ha ricordato anche i sacerdoti che prima di lui hanno amministrato la pieve: don Cristoforo Przyborowski e don Armando Minelli, il compianto don Corrado Antonielli, parroco di Loreto dal 1953, che negli anni Sessanta avviò il primo intervento di recupero della cripta fino a quel momento adibita a pollaio.