Fanno tenerezza i bambini che già in tenerissima età si sentono protagonisti e vivono fino in fondo il loro primo approccio con i Ceri. Il 2 giugno è la festa dei Ceri Piccoli, l’ultimo atto dei riti ceraioli con l’omaggio al patrono Sant’Ubaldo e una prova di forza in miniatura. Età? Appena camminano con una certa autosufficienza, dunque li vedi anche a un paio d’anni trovare il modo per rendere orgogliosi i papà. Il rischio c’è sempre: l’invadenza dei babbi che li gestiscono, li spingono, li proteggono anche quando non serve.
Si moltiplicano gli appelli affinché i bambini vengano lasciati liberi di fare la propria strada e le prime esperienze in quella che viene considerata una palestra ceraiola nel proiettarli ai Ceri Mezzani e soprattutto al 15 maggio. L’associazione Maggio Eugubino, organizzatore di questa festa, ha rivolto l’immancabile appello forte e chiaro ai genitori: “Non intromettetevi nella corsa e non fermate i Ceri, date tutti i consigli che volete ma lasciate liberi i vostri figli”.
Gli occhi saranno puntati sui giovanissimi e anche sugli adulti, sia nel percorso cittadino che salendo sui ripidi tornanti del monte Ingino che portano dopo un chilometro e ottocento metri nel chiostro della basilica. La volontà di evitare gli eccessi e le storture della festa sono patrimonio genetico finché i piccoli non crescono condizionati dagli adulti che pensano ai Ceri più come competizione che come atto d’amore verso il santo che veglia sulla città. Come avviene ogni anno, saranno i bimbi a riservare la lezione più bella agli adulti lasciando aperto il portone della basilica e concludendo tutti assieme la festa. Non come succede il 15 maggio e per i Ceri Mezzani dove le tensioni e l’agonismo da competizione prende il sopravvento nell’ultima parte della corsa, in una prova muscolare che fa discutere e alimenta polemiche per i fanatismi fin troppo condizionanti, senza che le istituzioni riescano a mettere un freno.
Oggi per i Ceri Piccoli il copione è lo stesso: sveglia all’alba dei tamburini al Primo Capitano, Bryan Bazzucchi, al Secondo Capitano, Francesco Maria Bifarini, ai Capodieci Giampiero Fiorucci di Sant’Ubaldo (capocetta Nicolò Moscatelli), Andrea Orsini per San Giorgio (capocetta Emiliano Fiorucci) e Davide Bianchi di Sant’Antonio (capocetta Francesco Sollevanti). Completano i protagonisti l’alfiere Beatrice Lanuti e il trombettiere Alessandro Ercoli. L’Alzata in piazza Grande alle 11, dopo le sfilate, riserverà emozioni speciali e lo spettacolo tra i colori e la frenesia dei bambini, come preludio alla corsa che partirà come sempre alle 18 da via Dante per affrontare le vie cittadini e risalire il monte Ingino.
Lascia una Risposta