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Ceri e Unesco, un emendamento la chiave per entrare

I Ceri in piazza Grande

Un emendamento per far inserire la festa dei Ceri nell’elenco dei beni immateriali dell’Unesco, senza attivare nuove procedure ma determinare una collocazione automatica per il ritorno di Gubbio nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane che unisce la macchina di Santa Rosa a Viterbo, la festa dei Gigli a Nola, la Varia di Palmi e la Faradda di li candareri a Sassari. Il sindaco Filippo Mario Stirati, di ritorno dalla festa di Santa Rosa celebrata a Viterbo lunedì scorso, prospetta per l’autunno il passaggio decisivo: “Abbiamo completato tutto l’iter – spiega -, rafforzato da tante iniziative per dare ancora più risalto ai Ceri attraverso le attività di ricerca, documentazione ed espositive. Siamo in stretto contatto con la senatrice Lucia Bergonzoni della Lega, sottosegretaria al ministero dei Beni e le Attività Culturali, che ha preso visione della vicenda e ha espresso il convincimento di poter determinare l’inserimento della nostra festa con le altre”. Sono stati completamente riannodati i rapporti all’interno della Rete, dopo la decisione ai tempi del sindaco Orfeo Goracci di correre in proprio portando i Ceri a restare isolati ed esclusi. Stirati si sta impegnando fortemente per rimediare a quella scelta criticata e portatrice di infinite polemiche per le ripercussioni giudicate da più parti dannose e penalizzanti per la città. Il sindaco ha ritrovato a Viterbo la coordinatrice della Rete della macchine a spalla, Patrizia Nardi, presenti i delegati ministeriali Leandro Ventura, direttore dell’istituto centrale per la demoetnoantropologia, e Stefania Baldinotti, funzionaria antropologa dello stesso istituto.

RAPPORTI RIPRESI. “Per la seconda volta – racconta Stirati – ho assistito con piacere alla celebrazione viterbese in onore della patrona e si è riproposta l’occasione di consolidare i rapporti. L’accoglienza è stata calorosa e posso dire che si è definitivamente superata ogni riserva con il pieno riconoscimento della Festa dei Ceri nell’Unesco, insieme alle storiche tradizioni di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo”. Il recuperato ruolo di Gubbio nella Rete della macchine a spalla trova conferma anche nella pubblicazione che viene distribuita periodicamente: trovano spazio e risalto i Ceri insieme alle altre feste popolari già inserite nel patrimonio Unesco.