Il Tar dell’Umbria ha respinto il ricorso del Comune di Gubbio contro l’autorizzazione rilasciata dalla Regione alle cementerie Barbetti e Colacem per l’utilizzo del Css (Combustibile solido secondario) negli stabilimenti di Semonte e Ghigiano sulla base di quanto previsto dal cosiddetto Decreto Cingolani sulla semplificazione adottato dal Governo Draghi.
Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto le tesi difensive della Regione e dei gruppi cementieri nel ritenere che non c’è modifica sostanziale nei processi produttivi rispetto alle modifiche richieste.
Il Comune di Gubbio valuterà ora se fare ulteriore e ultimo ricorso al Consiglio di Stato, ponendosi però fin d’ora il problema delle spese legali. C’è la questione delle spese a carico dei cittadini. Non è escluso, infatti, un intervento della Corte dei Conti alla luce dei ricorsi persi, come quello precedente sull’impianto di telefonia mobile a Padule, per sostenere le battaglie dei comitati ambientalisti.
Resta in piedi il ricorso dei comitati ambientalisti allo stesso Tar dell’Umbria che su questo dovrà pronunciarsi, fermo restando che l’impostazione dell’opposizione all’autorizzazione regionale è sostanzialmente la stessa e che il tribunale dovrebbe di fatto sconfessare se stesso.
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