Confprofessioni Umbria, come parte sociale attiva, ha partecipato ai tavoli istituzionali della Regione per fronteggiare gli effetti economici, organizzativi e occupazionali nel mondo produttivo derivanti dall’emergenza Coronavirus. La delegazione umbra, presieduta dall’eugubino Roberto Tanganelli, ha contribuito al contenuto e recepito in toto l’accordo quadro per l’accesso alla cassa integrazione in deroga, emanato al fine di ridurre gli impatti sui datori di lavoro e i lavoratori derivanti dall’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid-2019.
L’accordo ha visto coinvolte le parti sociali più rappresentative dei comparti e non prevede limitazioni di sorta rispetto all’accesso agli ammortizzatori sociali, ricomprendendo quindi anche tutti i liberi professionisti. Nel testo si fa riferimento alla cassa integrazione in deroga (Cigd), alla dotazione finanziaria (il Decreto Legge 18/2020 prevede uno stanziamento a livello nazionale di 3.293,2 milioni di euro per il 2020: la Regione non può emettere provvedimenti concessori una volta raggiunto il tetto massimo delle risorse assegnate anche in via prospettica) e all’ambito di applicazione con la relative modalità (sono esclusi i datori di lavoro rientranti nel campo di applicazione della CIGO, del FIS o dei Fondi di solidarietà).
Le norme interessano i datori di lavoro del settore privato, per i quali non trovino applicazione le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario in costanza di rapporto di lavoro: tra questi sono quindi ricompresi gli studi professionali, per i quali potranno essere concesse fino a un massimo di 9 settimane di integrazione salariale a favore dei dipendenti degli stessi studi.
Per i datori di lavoro che occupano più di 5 dipendenti l’accesso alla Cigd è previo accordo concluso anche in via telematica con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale. Il periodo di Cigd che può essere richiesto è pari la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque non superiore a nove settimane (63 giornate) non antecedenti la data del 23 febbraio 2020 e non successivi al 30 giugno 2020. «Siamo fortemente impegnati – spiega Roberto Tanganelli, presidente di Confprofessioni Umbria – affinché a livello istituzionale vengano adottati tutti gli strumenti di sostegno in questa fase oltremodo delicata che sta mettendo a durissima prova il tessuto economico del Paese e della comunità umbra». «L’accordo quadro per l’Umbria costituisce un passo concreto e importante in questa direzione – continua Tanganelli -. Abbiamo portato le istanze della categoria professionale e siamo stati ascoltati. La nostra associazione è in prima linea nello stare al fianco e tutelare le legittime esigenze, ben consapevoli che si possa e si debba fare di più confidando che questa emergenza finisca quanto prima e ci consenta di riprendere le attività a pieno regime, rimettendo in moto il sistema Paese».
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