Il cambio di casacca di Marzio Presciutti Cinti, il sesto della serie nel Consiglio Comunale e il primo nelle file della minoranza, ha aperto la reazione del centrodestra che con la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha sottolineato come “nonostante giuridicamente non esistano obblighi di fedeltà politica per gli eletti nelle istituzioni, Presciutti Cinti si ritrova consigliere solo grazie al fatto di essere stato il candidato sindaco del centrodestra eugubino. Tenendo conto che quest’ultimo viene eletto per effetto dei voti di tutte le liste, a differenza dei singoli consiglieri eletti dalla propria lista, per coerenza sarebbe corretto che rassegni le dimissioni dalla carica di consigliere comunale in quanto non più rappresentativo dell’elettorato che lo ha sostenuto”.
Presciutti Cinti passa al contrattacco ricordando le distanze dalla Lega sulla vicenda del Css nei cementifici, accusando la stessa Lega di aver “tradito” il programma elettorale del centrodestra che si era pronunciato contro l’uso del combustibile secondario.
Presciutti Cinti ha anche ricordato che “la lista Gubbio Rinasce, Riparte Rilancia si è candidata alle elezioni comunali del 2019 a Gubbio totalizzando 535 voti pari al 2,99 per cento. Il candidato a sindaco Marzio Presciutti Cinti, oltre ai voti della sua lista ha totalizzato 161 voti disgiunti. Numeri che superano lungamente i risultati di due partiti di centro destra, storicamente presenti sul nostro territorio”.
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