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Calcio a cinque, Vis Gubbio costretta a traslocare. Comune sotto accusa: aveva promesso un terreno per un impianto idoneo

Il tecnico Marco Bettelli con i giocatori della Vis Gubbio

La Vis Gubbio a cinquanta giorni dall’inizio del campionato sa già di essere costretta a traslocare. Negli ultimi due anni la società eugubina di calcio a cinque, che ha raggiunto la Serie A2 con una scalata entusiasmante giocandosi perfino i playoff per la massima divisione nella stagione scorsa, ha disputate le gare interne alla palestra Polivalente in deroga per le ridotte misure del campo.

La Divisione calcio a cinque è stata chiara e rigida sul non concedere più deroghe a partire da questa stagione e così è stato. L’Amministrazione Comunale si era impegnata a trovare una soluzione alternativa con un terreno per realizzare una struttura idonea. Ma i propositi sono rimasti sulla carta e come promessa, tra le voci di presunti dissapori politici interni alla Giunta Stirati tra chi è contrario all’impegno di individuare un’area per il nuovo impianto.

Dal sodalizio rossoblù, presieduto da Vincenzo Barbi e con Marco Bettelli confermatissimo alla guida, non trapela nulla, ma lo scenario è allarmante sapendo di dover rinunciare al fattore campo per traslocare in un palazzetto umbro idoneo (Cannara, Nocera Umbra oppure Trestina), o addiritura fuori regione (Cerreto d’Esi o Lucrezia), con l’ipotesi estrema clamorosa del ritiro della squadra dal campionato nonostante sia già regolarmente iscritta con parere positivo da parte della Covisod e a conoscenza del proprio girone tanto duro quanto stimolante per la presenza di capoluoghi di regione come Ancona e Venezia, più la stimolante sfida con la Sampdoria del patron Ferrero prima società della Serie A di calcio a praticare entrambe le discipline come succede in Spagna, Portogallo e in Sudamerica.

La vicenda potrebbe avere risvolti politici e approdare in Consiglio Comunale per chiamare l’Amministrazione Comunale ad assumersi le proprie responsabilità di fronte alla rappresentatività a livello nazionale di una società sportiva che ha raccolto davvero grossi risultati, guadagnandosi attenzioni e tifosi. Il Comune conosceva le regole e sapeva di dover provvedere a creare le condizioni per la realizzazione di un nuovo impianto, ma il tempo è trascorso senza alcuna decisione concreta e adesso la situazione ha preso la piega peggiore.