La partenza di Piero Braglia, dalla sala stampa del “Barbetti”, è stata con accanto il direttore sportivo Davide Mignemi, il vice Domenico De Simone e il preparatore atletico Vito Barberio.
“Sono venuto qui per lavorare – ha detto Braglia che approda forte delle sei promozioni ottenute in carriera di cui quattro dalla Serie C alla B – e proseguire un lavoro intrapreso bene la stagione scorsa. Diversi anni fa a Giuseppe Pannacci chiesi se prima di smettere di allenare il Gubbio mi avrebbe chiamato. Mi ha chiamato adesso e ne ho parlato volentieri. Per vincere non ci sono segreti, bisogna trovare ragazzi che abbiano voglia di lavorare tanto e parlare poco. Porteremo avanti la politica degli under, come mi ha chiesto la società, e faremo il ritiro a Gubbio dove si sta benissimo. Pensiamo a far divertire la gente, poi sarà il campo a dire cosa potremo fare”.
Il direttore sportivo Mignemi ha parlato di mercato: “Sarà come al solito difficile e in continuo divenire. L’ultima annata è stata bella ma è già accantonata, ora si deve ripartire da zero. Reputo stimolante lavorare insieme a un esperto come Braglia, è un piacere e un onore. Vedremo quanti dei giocatori che sono sotto contratto rimarranno: ne stiamo parlando per capire come muoverci poi in entrata. Arena è un nostro patrimonio, a dicembre la società allungando il suo contratto ha dimostrato la volontà di farlo rimanere qui il più a lungo possibile. L’intenzione è non privarsi dei nostri elementi migliori, Arena è uno di questi ma nessuno è intoccabile. Chi rimane a far parte di questa rosa lo fa perché dev’essere convinto di sposare il nostro progetto”.
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