Nella fitta agenda di lavori e inaugurazioni pre-elettorali della Giunta Stirati, si profila l’inaugurazione dell’area per la sgambatura dei cani nel parco del Teatro Romano in una zona ad alto valore archeologico.
Il Comune ha rinunciato ad attuare il progetto iniziale, peraltro mai presentato se non dalle dichiarazioni a mezzo stampa del l’assessore ai Lavori pubblici Valerio Piergentili, con panchine, fontane e altro.
Ora emerge che maggior parte dei 40mila euro sono stati spesi per sistemare gli scavi archeologici precedenti e quindi per riqualificare l’area che ricade sotto la Soprintendenza (per questo l’organismo statale ha accettato il compromesso al ribasso di prevedere un’area per cani in un parco archeologico?).
Di fatto, questo sgambatoio è un recinto con l’erba e la previsione di cartelli che verranno posizionati. Al centro c’è una grossa buca che è stata creata e in cui sono state messe tutte le pietre antiche che si volevano inizialmente ammassare da una parte dopo averle spostate dal perimetro originario, come dichiarato dallo stesso assessore Piergentili.
Ci sono esposti-denuncia, oltre alla richiesta di accesso agli atti, e contatti aperti con la Soprintendenza per fare chiarezza su una vicenda molto discussa perché per la sgambatura dei cani c’erano altre aree molto più idonee.
Oltretutto sulla zona archeologica del Teatro Romano resta aperto il caso del piazzale trasformato in un parcheggio non asfaltato a pagamento, per periodi e fasce orarie.
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