Gubbio e Perugia sono pronte a sfidarsi. Vengono entrambe da vittorie pesanti con effetti straordinari sulla classifica e l’umore perché i rossoblù dopo il colpo a Verona firmato da Pellegrini hanno messo nel mirino i playoff, mentre i grifoni battendo il Carpi con i gol di Murano e Minesso sono rientrati in corsa per la promozione diretta grazie anche alla clamorosa sconfitta per 4-1 a Matelica del Padova ora a +4 (ma i biancorossi devono recuperare la gara di Fermo).
Torrente e Caserta sono pronti a giocarsela con il precedente del “Curi” per lo 0-0 della gara di andata che ha gratificato soprattutto il tecnico del Gubbio personalmente imbattuto contro i grifoni nell’esperienza eugubina.
C’è comunque qualcosa di particolare che unisce Gubbio e Perugia, ovvero le esternazioni polemiche delle rispettive piazze nei confronti dei presidenti. Sono due situazioni diverse, però con il denominatore comune delle critiche per quanto sta succedendo in questa stagione.
Con Santopadre ormai è rottura totale: la tifoseria perugina non perde occasione per contestarlo e chiedergli di andarsene, soprattutto attraverso gli striscioni lasciati nella zona dello stadio Curi e anche in altri punti della città.
Verso Notari le critiche sono invece di tutt’altra natura. C’è rispetto e considerazione nei confronti del presidente rossoblù, soprattutto nella consapevolezza che non ci sono alternative e che è rimasto da solo nel garantire economicamente la gestione del club anche nel risanamento avendo sempre lamentato di aver trovato molti debiti.
A Notari viene rimproverata la rinuncia a una struttura societaria professionale, preferendo scegliere i collaboratori in virtù del legame di amicizia. Le maggiori attenzioni sono sul “cerchio magico”, ovvero i fedelissimi di cui Notari si circonda che da un lato lo assecondano e dall’altra provano a condizionarlo.
Questo ha portato all’allontanamento di fatto del direttore sportivo Stefano Giammarioli, particolarmente amato dall’ambiente eugubino insieme al tecnico Vincenzo Torrente che tira dritto con la squadra ritrovandosi in questa fase si trova tra non pochi imbarazzi per la situazione creatasi. Giammarioli continua a tacere, sottoposto al regime del silenzio stampa ad personam che ha suscitato e suscita ancora sorpresa a livello nazionale, mentre Torrente bada ad allenare e a fare i risultati, pensando per il resto al rinnovo del contratto che viene dato per imminente al di là delle relazioni personali.
Il tecnico di Cetara ha più volte esternato critiche in passato sulle strategie societarie, anche rispetto al mercato, e sulle figure professionali. Ma adesso preferisce tenere un profilo basso, senza mettere benzina sul fuoco perché interessato solamente al campionato, a valorizzare al meglio il gruppo squadra (ci sta riuscendo benissimo tanto da risultare eroico) e quindi anche al futuro personale per raccogliere i frutti della bontà del lavoro che sta portando avanti sul campo.
Torrente non ha trovato alcuna similitudine rispetto al precedente biennio vincente, pur se compie ogni sforzo per poter rinverdire certi fasti sapendo di avere dalla sua parte soprattutto la tifoseria. Questa è la sfida più grande. Resta da vedere se il “metodo Notari” lo aiuterà.
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