Bilancio lusinghiero e tanti visitatori per la quarta edizione del Festival del Medioevo, che ha visto a Gubbio la presenza di autentici luminari e una proposta dal contenuto altamente culturale. “L’esperienza insegna che questo tipo di manifestazione non potrà che continuare a crescere, se queste sono le basi”, ha commentato il sindaco Filippo Mario Stirati. “Sono stati giorni molto intensi, partecipati e appassionanti. Il coinvolgimento della città è stato a 360 gradi, sui media è stato dato ampio risalto alla manifestazione e questo ci spinge a fare un ulteriore salto di qualità in vista degli appuntamenti futuri. È cresciuta sensibilmente anche la consapevolezza da parte degli operatori economici e dei vari soggetti aggregativi e associativi riguardo all’opportunità che si è creata attraverso il festival, utile per rendere viva l’immagine della “più bella città medievale”, facendone una vetrina privilegiata e un’occasione di promozione turistica e di richiamo per tutto il territorio. Nei prossimi giorni si potranno fare bilanci più accurati ma per ora c’è la massima soddisfazione per un risultato oltre le aspettative”.
LO SFORZO DEL COMUNE. Oltre a ringraziare l’ideatore della kermesse, il prof. Federico Fioravanti, Stirati ha voluto rivolgere un plauso a tutta la macchina comunale. “L’impegno e il ruolo del Comune di Gubbio, dal punto di vista logistico e finanziario, è senza dubbio importante e pari a nessun altro evento. Abbiamo destinato risorse importanti tenendo conto delle ristrettezze di bilancio, con la messa a disposizione del Centro Servizi Santo Spirito e di altri luoghi e con l’impegno in particolare dell’assessore alla Cultura, prof. Augusto Ancillotti, e dei dipendenti comunali di vari settori che con professionalità si sono prodigati ben al di là dei propri compiti. La formula si è rivelata ancora una volta vincente, grazie anche al contributo generoso di sponsor privati. Su questa strada siamo fortemente intenzionati a proseguire per rafforzare quel taglio divulgativo che eminenti studiosi hanno saputo dare alle tematiche affrontate, garantendo il successo di pubblico che in alcuni casi è stato difficile contenere, come negli incontri dello storico Alessandro Barbero”.
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