Sulla situazione sanitaria del comprensorio eugubino-gualdese con particolare riferimento ai servizi dell’ospedale di Branca intervento critico dei 5 Stelle con Sara Mariucci, Mauro Salciarini e Rodolfo Rughi del gruppo consiliare di Gubbio, Stefania Troiani consigliere comuale di Gualdo Tadino e i consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari. “In Umbria – scrivono – la sanità diventa una s.p.a.: non un centro benessere, ma una società per azioni, giacché le scelte politico/amministrative della Regione sembrano solo orientate al fatturato, anziché alla qualità del servizio reso al cittadino. I prossimi a pagarne le spese saranno i cittadini del comprensorio eugubino-gualdese: l’ospedale di Branca, infatti, subirà, assieme ad altre realtà territoriali, le conseguenze del nuovo “modello organizzativo” dei laboratori di analisi stabilito dalla delibera regionale 971 dello scorso 10 settembre.
PRECEDENTE PERICOLOSO. Non bastava la vicenda di Città della Pieve, con l’ospedale cancellato con un colpo di penna, tra mille disagi e gravissime questioni tuttora irrisolte. La Regione persegue tenacemente lo smantellamento del sistema sanitario anche altrove, come ribadito ieri dall’assessore Barberini durante l’incontro con i sindaci di Gubbio e Gualdo Tadino: la delibera pseudo-organizzativa non si tocca e non rassicurano affatto le sue parole rispetto a un fantomatico futuro potenziamento del nosocomio. In mezzo a molteplici avvisi di garanzia, tra strutture fatiscenti nel sud dell’Umbria, liste di attesa ovunque infinite, depotenziamenti camuffati da “nuovi modelli”, tagli dei servizi, personale medico e ausiliario insufficiente, ci ritroviamo dinanzi all’ennesima beffa a danno dei cittadini di aree suppostamente marginali, come Gubbio e Gualdo. Lo diciamo continuamente da anni: cambiamo rotta. Le ragioni finanziarie dell’Ente non devono prevalere in alcun modo sulla qualità dei servizi e non devono influenzare le politiche sanitarie e sociali. Si rimettano al centro le persone: cancellate questa delibera e confrontatevi davvero coi cittadini anche in vista del nuovo Piano sanitario regionale”.
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