È un’altra annata da incorniciare per la Cooperativa Apicoltori Gubbio-Gualdo Tadino, che alla 40esima edizione del “Tre Gocce d’Oro”, famoso concorso per la selezione dei migliori mieli di produzione nazionale che ogni anno si tiene a Castel San Pietro Terme (provincia di Bologna), ha ottenuto ben due gocce d’oro nella categoria Millefiori. Nella fattispecie, è stato quello realizzato da Matteo Tomassini a conquistare l’ambito riconoscimento, toccato ad appena 55 espositori sul totale dei 1222 presenti alla rassegna. Un risultato lusinghiero che certifica la qualità del prodotto, realizzato con alveari dislocati nella zona di San Marco di Gubbio, guarda a caso a ridosso dell’area in cui negli anni scorsi si era paventata la realizzazione di un impianto a biomasse, che avrebbe giocoforza obbligato la cooperativa a spostare le cassette altrove. “Diciamo che le api si sono difese alla grande e hanno trovato un bel modo per ricompensarci”, spiega raggiante Matteo, che al concorso bolognese ha partecipato anche come giurato (ma in altre sezioni).
“Quello di Castel San Pietro è un evento molto rilevante a livello nazionale e il fatto anche in un anno tanto particolare come quello che stiamo attraversando ci fossero più di 1222 partecipanti testimonia quanto sia seguito e apprezzato. Personalmente negli anni ho sempre portato il miele della cooperativa perché mi piace mettermi a confronto con tante altre realtà. Quest’anno le premesse erano buone e il verdetto della giuria ha confermato le sensazioni ricevute nelle settimane precedenti al concorso”. Peraltro la Cooperativa Apicoltori Gubbio-Gualdo Tadino ha ricevuto anche un altro premio, con il miele prodotto al Purello da Valter Ambrogi che ha ottenuto una goccia d’oro. “Questi riconoscimenti – riprende Tomassini – debbono servire a tutti noi a convincerci che questa è la strada da seguire: valorizzare i prodotti del territorio è oggi più che mai una buona abitudine, e magari anche una necessità visti i tempi che corrono. Da parte nostra c’è grande soddisfazione per i risultati raggiunti, al netto poi di una stagione assai complicata che fino a metà maggio prometteva grandissimi numeri sia a livello qualitativo, sia soprattutto quantitativo. Numeri che in estate si sono sgonfiati, poiché la siccità dei mesi di luglio e agosto e la persistente presenza del vento di Tramontana hanno finito per limitare le disponibilità di lavorazione di ogni apiario”. Per rendere l’idea del risultato ottenuto dalla Cooperativa Apicoltori Gubbio-Gualdo Tadino basti sapere che appena 6 mieli umbri hanno ottenuti riconoscimenti.
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