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Centro storico deserto, la rabbia di chi ci lavora

Corso Garibaldi giovedì sera: la foto è stata postata su Facebook da un esercente della zona

Il freno alla movida nel centro storico di Gubbio, tra l’orario ridotto e soprattutto le ferree regole sulla vendita e il consumo degli alcolici con i controlli a tappeto intensificati, sta suscitando forti reazioni tra chi in città ci lavora. I locali risultano pressoché deserti di sera, così come le vie. Sembra di vedere una città racchiusa in una campana di vetro, come testimoniato anche dalle immagini che alcuni esercenti stanno postando da un paio di giorni sui social. Ci sono stati i primi provvedimenti, con sanzioni amministrative effetto dell’entrata in vigore della nuova ordinanza del sindaco Filippo Mario Stirati per frenare la movida.

Sono stati elevati verbali dalla Polizia di Stato per violazione delle norme tecniche relative alla somministrazione esterna di alimenti e bevande. Si registra uno spiegamento di forze dell’ordine senza precedenti, con svariati locali che hanno deciso di rinunciare all’apertura. Divampano le polemiche per le restrizioni che acuiscono la crisi economica del tessuto locale. In parecchi, specie giovani impegnati nelle attività, si sfogano sui social.

C’è chi parla di “Notte di polizia”, richiamando una canzone di Venditti, e rivela di aver avuto tanti controlli nella carriera lavorativa, però mai come giovedì notte. “Mi sono sentito un delinquente – evidenzia un giovane su Facebook -, una persona da perseguire, mentre stavo vivendo la mia professione. Ho visto negli occhi degli avventori cercare nel mio sguardo le risposte. Provo la delusione di chi come me ce l’ha messa tutta, di un ragazzo poco più che trentenne che ama la sua città e ha cercato in tutti i modi di renderla bella e appetibile sempre nel rispetto delle regole”.