Grandi manovre nel Pd, per il futuro del Pd come partito e di nuovo nella stanza dei bottoni del Comune. Ci sarebbe in queste ore un asse tra Giovanni Manca, leader da fine gennaio del Gruppo Misto in Consiglio Comunale dove sono confluiti Giorgia Vergari e più recentemente Riccardo Biancarelli, Alessandro Brunetti e Rita Cecchetti, e Andrea Smacchi, consigliere regionale fino all’anno scorso per due mandati e già segretario dello stesso partito.
Manca e Smacchi starebbero concordando le strategie cercando di coinvolgere Marco Cardile, capogruppo consiliare del Pd (oltre che reggente del partito insieme a Francesco Filippetti e Luca Naticchi) nel quale Manca è rientrato attraverso il tesseramento dopo averlo lasciato l’anno scorso per candidarsi con la lista civica Liberi e Democratici al fianco di Stirati e contro lo stesso Pd.
I due avrebbero in mente di spingere Giorgia Vergari come unico nome da caldeggiare al sindaco Filippo Mario Stirati per il ruolo di assessore ai lavori pubblici che, salvo colpi di scena, verrà tolto a Valerio Piergentili (cambierà delega o verrà escluso del tutto?) perché il Gruppo Misto quell’incarico vuole. Vergari diventerebbe anche una dirigente del Pd con il compito sostanziale di riportare i Dem alla guida della città per provare a condizionare l’operato di Stirati e preparare il terreno alla successione visto che il sindaco è al secondo mandato e non potrà ripresentarsi.
Per la segreteria del Pd i giochi sono apertissimi. E’ soprattutto una questione di tessere con Manca al centro dei piani perché pronto a far pesare il suo pacchetto di una sessantina da mettere al servizio per una soluzione concordata. In questo momento non c’è una candidatura precisa e molte attenzioni sono rivolte verso il cardiologo Cardile che l’anno scorso si è sacrificato per fare il candidato a sindaco dopo la rottura delle trattative per l’accordo cercato da Smacchi con Stirati.
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