Era un altro Gubbio. Suscitava passione, coinvolgimento, entusiasmo. I rossoblù erano tornati nei professionisti dopo quasi quarant’anni e il ciclo aperto da Giampaolo Landi è proseguito con Francesco Giorgini, che arrivò quarantenne nel 1989 restando per un triennio percorrendo poi una strada importante che l’ha portato fino alla Serie B con l’Ancona.
Di quel Gubbio, che restò in Serie C2 un quinquennio dopo un epico spareggio al “Curi”, sono rimasti i ricordi e i rapporti umani. Come quello tra Roberto Vispi, allora ultras venticinquenne figlio del professor Giuseppe Vispi amatissimo presidente, e il tecnico di Giulianova che questa mattina l’ingegner Vispi è andato a salutare nella sua roccaforte abruzzese in riva all’Adriatico.
Un amarcord pieno di buoni sentimenti nel segno del tempo che passa e non cancella le pagine belle dello sport. “Per me Gubbio ha sempre un posto speciale nel cuore. Lo seguo e faccio il tifo. Mi fa piacere sapere che è una realtà consolidata del calcio professionistico”, ha detto Giorgini a Roberto Vispi, che negli anni scorsi è stato anche dirigente e adesso segue la squadra puntualmente in tribuna, dove ha un posto fisso pure il padre.
“Rivedere il mister mi riporta indietro nel tempo ed è rimasta intatta la stima. Abbiamo vissuto emozioni forti in quel periodo storico”, ha ricordato l’ingegner Vispi.
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