Mattinata speciale all’Astenotrofio “Toschi-Mosca” di Gubbio, dove l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, accompagnato dal consigliere regionale Andrea Smacchi e dalla vice sindaco Rita Cecchetti, ha fatto visita agli ospiti della struttura, esprimendo profonda gratitudine e compiacimento per il lavoro svolto dagli operatori e dai volontari. “Non appena sono entrato ho potuto constatare l’unicità di questo luogo e la bella atmosfera che si respira al suo interno”, ha commentato Barberini, accolto dal vescovo mons. Luciano Paolucci Bedini. E interpellato sulla questione dei posti letto (le richieste all’astenotrofio sono di gran lunga superiori alla dotazione proposta), l’assessore regionale ha spiegato che cercherà di fare il possibile per venire incontro alle esigenze della struttura e più in generale del settore. “Qui a Gubbio però vedo che la macchina funziona bene e questo è certamente un bel biglietto da visita per la sanità regionale”.
BRANCA RESTA POLO DELL’EMERGENZA. A margine della visita, Barberini è stato incalzato anche relativamente alla vicenda che vedrebbe il reparto di diagnostica dell’ospedale comprensoriale di Branca declassato a “Spoke”, direttamente collegato a quello “Hub” di Città di Castello (in pratica il reparto verrà tenuto aperto 12 ore anziché 24 come avviene ancora oggi). “Nei prossimi giorni mi confronterò con le istituzioni locali per cercare di trovare una soluzione e approfondire la vicenda. In verità credo che sia passato un messaggio fuorviante e per questo ritengo necessario un confronto, anche per spiegare nel dettaglio cosa comporterà il nuovo modello in termini pratici. La deliberà avrà tempi attuativi di circa due anni, di tempo per pensare ed intervenire ce ne è in abbondanza e se emergeranno dei problemi saremo in grado di poter intervenire tempestivamente. Tenete conto che il servizio garantito resterà tale, ma alla regione consentirà un risparmio di almeno 3,5 milioni di euro. E a scanso di equivoci: Branca resterà un polo d’emergenza, non c’è alcuna intenzione di declassare la struttura, come da più parti ho sentito dire”.
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