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Esami di maturità, musica e teatro per la vigilia più strana della storia

Docenti e personale hanno realizzato un video con il celebre brano di Venditti ribattezzato "Notte priva degli esami"

Esami di maturità al tempo del coronavirus. Una sensazione stranissima, senza l’agitazione per la prova scritta di italiano che domani avrebbe dovuto aprire la sessione di quest’anno. Niente prove scritte ma soltanto la prova orale di un’ora in un contesto anti-Covid tra distanziamento sociali, mascherine guanti. Una formula controversa e discussa, come le tante contraddizioni che hanno caratterizzato i mesi più difficili della pandemia mettendo al centro delle contestazioni il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per i continui cambi di linea e larga parte delle scelte adottate, da ultima immaginare l’applicazione della privacy per il rendimento scolastico degli studenti.

A Gubbio la vigilia si sta caratterizzando per le iniziative dei due istituti superiori. Al polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” hanno pensato di realizzare un video con il brano “Notte prima degli esami” rivisitato solo nella titolazione “Notte priVa degli esami” sulle note della celebre partitura portata al successo dal cantautore Antonello Venditti, eseguita per l’occasione dai docenti e dal personale che si sono prestati molto volentieri a questa operazione. Il brano è un omaggio agli studenti e vede in prima linea Maria Marinangeli, preside del liceo, e il professor Luigi Girlanda al piano oltre che voce. “Un anno scolastico imprevedibile, impegnativo, durissimo – ha scritto Marinangeli -, un annus horribilis è giunto finalmente al termine. Abbiamo attraversato insieme una zona grigia, piena di ombre, nebbiosa e scura dalla quale sembrava non dovesse trapelare alcuna luce, ed invece eccoci qui a chiudere questo percorso, pronti a buttarcelo alle spalle, con rinnovata forza ed energia, verso un’estate che mi auguro sia piena di sole, di colore, di cose belle, ma soprattutto piena della voglia di vivere che caratterizza il tempo della giovane età dei nostri ragazzi. Oggi è il tempo della speranza: la speranza di ricominciare, la speranza di costruire per tutti noi un futuro migliore. Questo anno scolastico, che non dimenticheremo, resterà segnato nei libri di storia. Saranno i nostri ragazzi, che passeranno alla storia, come la generazione che ce l’ha fatta. La generazione della forza, quella capace di chiudersi in casa e di adattarsi ad una “nuova” opportunità di scuola. Didattica che abbiamo erogato a piene mani, senza che nessuno ci abbia dato il tempo di prepararci, di capire cosa fosse, nonostante la nostra scuola avesse già intrapreso un cammino di innovazione già da qualche anno. Noi (dirigente, docenti e Ata) siamo cresciuti insieme ai nostri studenti. Abbiamo aperto, spalancato le porte al futuro, alle nuove tecnologie, a un modo di approcciarsi al sapere tutto nuovo e fin dal primo giorno di questa emergenza, abbiamo cercato di star loro accanto, di garantire la maggiore vicinanza possibile: abbiamo attivato una modalità di didattica nuova, sicuramente non perfetta, ma essenziale affinché nessuno restasse indietro. Abbiamo lottato perché tutte le famiglie avessero la possibilità di accedere alle lezioni con strumenti adeguati, perché la scuola, l’istruzione, appartengono di diritto a tutti, a prescindere da ogni condizione. La maggior parte dei ragazzi, aiutati dalle famiglie certo, si sono messi al lavoro da casa e nessuno si è perduto nonostante le iniziali ed inevitabili difficoltà. Abbiamo cercato i nostri sguardi, i nostri sorrisi, attraverso lo schermo. Abbiamo cercato di proteggere e di rassicurare tutti. Sono fiera ed orgogliosa di ciascuno di voi, di ciascuno di noi, ma ora mi sento in dovere di ringraziare i docenti che hanno mostrato uno spirito di resilienza encomiabile, che hanno inventato giorno per giorno una scuola nuova capace di accompagnare gli studenti fino alla fine di questo assurdo anno scolastico. Li ringrazio per la fatica dei giorni difficili, per aver infuso coraggio e forza, per aver continuato a seguire tutti nella crescita umana e personale. Li ringrazio perché sono stati e continuano ad essere dispensatori di quelle conoscenze, che permetteranno a tutti gli studenti di affrontare il futuro e il prosieguo degli studi con una preparazione di livello altissimo. Li ringrazio, personalmente, per non avermi mai lasciata sola, per le parole di incoraggiamento, per quei messaggini carichi di affetto e di incitamento che arrivavano all’improvviso, e che mi esortavano a proseguire con forza e con determinazione. Ringrazio ancora ogni genitore, tutte le famiglie che, per la maggior parte, hanno fortemente sostenuto ed aiutato i propri figli Non è stato facile, non è stato indolore ma ci siamo riusciti. Un ultimo ed affettuoso pensiero va ai miei alunni maturandi: per voi la sorpresa è tutta in musica. In labore fructus: ora è il momento del sacrificio e della forza di volontà. Abbiamo attraversato la tempesta, ma ci ritroveremo a settembre! #lascuoladelfuturoricominciadaqui”.

Al polo tecnico “Cassata-Gattapone” hanno scelto il film-documentario “Duemila20 quando l’apocalisse fermò lo spettacolo sull’apocalisse”, che racconta di come il Covid-19 abbia profondamente modificato ma non fermato anche le attività teatrali del “Progetto GenerAzioni-spazi che generano comunità”, realizzato dalla scuola guidata da David Nadery con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia in partenariato con il Comune di Gubbio, il Comune di Scheggia, l’Associazione Settimana del Libro e l’Università della Terza Età. L’arrivo del coronavirus – è stato spiegato – ha imposto uno stop alle ore del laboratorio teatrale in presenza previste dal progetto partito quest’anno al Cassata-Gattapone, ma il regista-curatore del laboratorio Riccardo Tordoni e i suoi ragazzi non si sono demoralizzati, dando vita ad un laboratorio a distanza scaturito poi in un film-documentario dall’alto valore narrativo. Il video con interviste, monologhi e scene di vita quotidiana dei difficili giorni del lockdown, fa arrivare il cuore il progetto e i suoi risultati non solo ai coinvolti.