Primi severi provvedimenti per quanto accaduto venerdì scorso. Per due bar cittadini è scattata la chiusura per cinque giorni e la sanzione. Multato anche un cliente che stava all’interno. Sono in arrivo le comunicazioni per il primo centinaio di persone che, dopo aver visionato video e foto, sono state ritenute non in linea con i comportamenti previsti dalle misure di sicurezza sul distanziamento sociale e l’uso di supporti protettivi. Il numero è destinato a salire.
PARTE CIVILE. Intanto, si fa sentire la coalizione che in Consiglio Comunale guida la città: ha preso posizione sui social Riccardo Biancarelli, capogruppo di Liberi e Democratico movimento civico di maggioranza relativa che sostiene il sindaco Filippo Mario Stirati. “Le persone – dice – che hanno trasgredito le disposizioni inerenti al distanziamento sociale verranno al più presto interessate da provvedimenti di quarantena da parte dell’autorità sanitaria e segnalazione all’autorità giudiziaria. Il Comune, inoltre, si costituirà parte civile con richiesta risarcitoria in ragione del danno d’immagine alla città. E’ auspicabile anche una presa di posizione da parte delle Famiglie ceraiole al fine di isolare chi non si è comportato in modo congruo rispetto ai valori della festa. Il sindaco ha giustamente chiarito la differenza tra soggetti che hanno trasgredito le disposizioni governative e tutti gli altri, il 90 per cento, che hanno passeggiato e svolto le proprie attività responsabilmente nel rispetto del distanziamento sociale”.
VERIFICHE A TAPPETO. Il sindaco Stirati ha fatto sapere che le forze dell’ordine, in collaborazione con la Polizia Municipale, stanno svolgendo “un’intensa fase istruttoria a seguito dell’indagine relativa ai fatti incresciosi che si sono verificati il 15 maggio. Sono stati già individuati in gran parte i responsabili delle violazioni delle disposizioni in materia di contenimento del contagio da coronavirus per i quali scatteranno le conseguenti misure di ordine amministrativo e sanitario. Sono altresì al vaglio i profili di responsabilità di coloro che, oltre alle violazioni relative alle disposizioni anti-covid, hanno posto in essere delle azioni configurabili come reati nei confronti di un agente della Polizia Municipale”.
COSTACCIARO CON STIRATI. Dopo le indiscrezioni su presunti interventi in queste ore per fare pressione affinché Gubbio venga dichiarata zona rossa per il timore di contagi dopo i fatti di venerdì scorso, è intervenuto il sindaco di Costacciaro, Andrea Capponi, che su Facebook ha sottolineato come “nessun componente dell’Amministrazione o rappresentante del Comune di Costacciaro ha intrapreso azioni o rilasciato dichiarazioni che avrebbero potuto in qualche modo dar adito a fraintendimenti. Per quanto concerne la salute pubblica della nostra comunità, confido nell’azione di governo del collega sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, che di concerto con le forze dell’ordine, le autorità sanitarie, la Regione e la Prefettura di Perugia deciderà le misure cautelative e repressive da intraprendere”.
LA LEGA REAGISCE. Nella conferenza stampa di ieri pomeriggio, il sindaco Stirati ha fatto riferimento a chi lo additava come un dittatore e ora sostiene che la gestione del 15 maggio è definita lassista. Ha chiamato in causa la Lega che in una nota reagisce: “La nostra posizione è sempre stata coerente rispetto a quello che vuole far credere il sindaco. Non limitare l’accesso ad alcune vie e lasciare scoperte aree sensibili come corso Garibaldi. Non limitare la libertà di movimento ma presidiare con più forze dell’ordine il territorio. A seguito dei fatti accaduti nella giornata del 15 maggio a Gubbio, ci sentiamo di condannare in modo inequivocabile come Lega Gubbio, i comportamenti tenuti da alcuni eugubini nelle vie del centro storico, ed anche in altre zone della città, che nulla hanno a che vedere con la nostra festa e che, in un periodo di emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo, possono aver creato un serio pericolo per probabili e speriamo scongiurati contagi futuri. Abbiamo seguito la conferenza stampa del sindaco dalla quale constatiamo, in alcuni passaggi, una presa di posizione ancora una volta inadeguata, addirittura attaccando la Lega senza averne nemmeno diritto di replica, solo per il fatto che in questi giorni avevamo posto l’attenzione sulle lacunosità dei provvedimenti presi per il periodo della festa dei Ceri. La Lega dal primo giorno di insediamento in Consiglio Comunale non ha fatto altro che seguire una linea politica propositiva nei confronti dell’amministrazione, ma molto spesso ci siamo trovati a confrontarci con un atteggiamento di chiusura pregiudizievole nei nostri confronti. Anche in questa occasione, abbiamo evidenziato con il nostro comunicato che i provvedimenti adottati non sarebbero stati sufficienti per scongiurare i fatti poi accaduti e non, come ha detto il Sindaco in conferenza stampa, che si sarebbe dimostrato un “dittatore” nei confronti dei cittadini. Il nostro comunicato parlava chiaro, era inutile chiudere alcune vie e limitare la libertà dei cittadini e nel frattempo lasciare aperto corso Garibaldi ed altre zone che avrebbero subito di contro assembramenti. A differenza di quello che ha detto il Sindaco, tutt’ora rimaniamo della stessa opinione e non cambiamo idea, anzi, ci meravigliamo ricordando come in campagna elettorale il nostro Sindaco utilizzava la sua eugubinità come punto di forza, ma questa evidentemente non è stata sufficiente per capire quale potesse essere lo scenario ipotetico che si sarebbe manifestato il 15 maggio a Gubbio, mandando allo sbaraglio i pochi vigili urbani che si sono trovati ad affrontare una situazione completamente sfuggita di mano. Come ben specificato nel comunicato, serviva un impiego di forze di polizia ben maggiore di quello che si è visto in città per impedire quello che poi è successo. Alla luce di tali fatti crediamo quindi che il Sindaco non può sfuggire dalle sue responsabilità perché doveva e poteva fare molto di più, perché tali fatti potrebbero aver creato un danno di tipo sanitario e una perdita di immagine che ci penalizza tutti. Queste non sono opinioni. Sono i fatti accaduti, purtroppo, a dirlo”.
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