La vicenda della declassazione dell’Ospedale Comprensoriale di Branca per ciò che riguarda il reparto diagnostica ha suggerito al sindaco Filippo Mario Stirati di programmare una visita nella struttura eugubina, fissata per la mattinata di mercoledì 19 settembre, al fine anche di rassicurare medici e operatori circa la volontà di voler impedire quanto prospettato nei giorni scorsi dalla Regione Umbria. “Ho già espresso rimostranze e preoccupazione al competente assessorato regionale chiedendo di rivisitare profondamente la delibera che, così come è stata concepita, risulta per noi inaccettabile”, ha ribadito il primo cittadino.
DA “HUB” A “SPOKE”. Sulla base del nuovo Modello Organizzativo prospettato, i laboratori di analisi si articolano in “centri Hub” per esami di elevata complessità ed in “centri Spoke” dove si eseguono esami diagnostici di base, integrati in rete con i “centri Hub”. In questo quadro, il laboratorio di Branca verrebbe declassato a “Spoke”, con una attività di 6-12 ore anziché 24 come effettuato sino ad oggi, agganciato a quello di Città di Castello qualificato “Hub”. “Il nostro ospedale non può essere considerato un nosocomio al di sotto delle prerogative e dei contenuti organizzativi e sanitari di quello di Città di Castello. Non è immaginabile che il nostro laboratorio analisi, che per quanto ci risulta è al di sopra come numeri della struttura del laboratorio analisi tifernate, diventi una sorta di succursale del nosocomio alto tiberino. Questo atto contrasta con quanto affermato lo scorso 4 luglio in occasione della inaugurazione del centro regionale di Fibrosi cistica, quando l’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino era stato definito “fiore all’ occhiello della sanità regionale” nonché “il più cresciuto in tutta l’ Umbria, in termini di prestazioni e di fatturato, grazie all’ ottima organizzazione e alla presenza di realtà di eccellenza”.
Hai domande?
Trovaci sui social o Contattaci e ti risponderemo il prima possibile.