L’emergenza coronavirus ha paralizzato anche la giustizia. I processi, salvo casi circostanziati celebrati per via telematica, sono tutti sospesi e rinviati a data da destinarsi. Tra questi c’è anche il processo Trust, il cui primo grado è in corso al tribunale di Perugia con imputati l’ex sindaco e attuale consigliere comunale di minoranza Orfeo Goracci con altri ex politici e amministratori, oltre a dipendenti ed ex dipendenti del Comune di Gubbio. L’udienza fissata per il 10 marzo scorso non si è tenuta.
Il giudice Mariella Roberti, che presiede il processo, dovrà stilare un nuovo calendario delle udienze con la volontà di recuperare sui tempi per arrivare alla sentenza. Sul processo c’è l’ombra della prescrizione: è facoltà degli imputati avvalersene o meno valutando se cercare l’eventuale assoluzione con formula piena da tutti i reati contestati. Goracci e gli altri imputati si sono sempre dichiarati estranei alle contestazioni.
Il processo vede in questa fase l’ottava testimonianza, su una novantina: in aula sta deponendo il dottor Gabriele Silvestri, già capo dello staff di Goracci che l’aveva voluto al suo fianco, che sta ricostruendo decisioni e situazioni ritenute illegittime dalla Procura della Repubblica di Perugia, rappresentata dal pubblico ministero Mario Formisano. Dopo Silvestri, sono attesi come altri testimoni dell’accusa gli ex dipendenti comunali Lorenzo Rughi e Franco Bazzurri che si sono dichiarati “vittime” del presunto sistema messo in piedi dall’ex sindaco che, secondo la Procura, avrebbe favorito talune persone a lui molto vicine e danneggiato altre. Sarà poi la volta delle intercettazioni, che rappresentano un altro elemento dell’accusa nella ricostruzione dei reati contestati a Goracci e gli altri.
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