Sta per tornare a casa dopo un percorso di studi cominciato in Thailandia lo scorso luglio e che si sarebbe dovuto concludere a fine maggio. Tutto procede per il meglio, anche perché nella provincia di Saraburi – a un centinaio di chilometri da Bangkok – frequenta un college con cinquemila studenti di cui lei è l’unica europea. Stare a quasi novemila chilometri è per questa diciassettenne liceale eugubina un’esperienza speciale, che adesso si misura con l’emergenza coronavirus tanto che il Centro Intercultura di Perugia si è attivato per il rientro in Italia. Sono coinvolti in tutto una sessantina di studenti italiani che aspettano disposizioni specialmente su come sarà gestito il volo con i relativi scali. A lei, che fa il quarto anno al polo liceale “Giuseppe Mazzatinti”, dispiace dover chiudere l’esperienza anticipatamente e così bruscamente.
IL PADRE. “Si trova benissimo – racconta il padre -, sta sostenendo tutti i corsi e ha stretto tanti rapporti di amicizia. In Thailandia ci sono stati pochi contagi e la situazione è sotto controllo, il Covid-19 al momento non sembra una minaccia. In famiglia ci sentiamo tutti i giorni attraverso whatsapp, prima succedeva di meno. Sta facendo la sua vita con grande soddisfazione, ora è chiaro che si pone comunque il problema di rientrare. Noi siamo preoccupati solo della modalità, temo la sosta in più scali. Aspettiamo disposizioni, è il Centro Intercultura di Perugia che si è attivato tenendo i rapporti con il ministero degli Esteri”.
L’AVVISO. Da Perugia hanno avvertito Maria Marinangeli, dirigente del liceo, e la famiglia della giovane del termine anticipato dei programmi di mobilità studentesca internazionale in Thailandia, facendo riferimento alla dichiarazione di pandemia emessa dall’Organizzazione mondiale della sanità, per rimpatriare tutti gli studenti all’estero con Intercultura Afs, dopo aver fatto analoga operazione con quelli ospitati in Cina e a Hong Kong. “Il dilagare del contagio e le recenti misure restrittive poste in essere in Europa e negli Stati Uniti – è stato evidenziato – non garantiscono la continuazione dell’esperienza con le necessarie garanzie di sicurezza per gli studenti e le condizioni utili per la continuazione del programma. Per questo motivo l’Afs ha preferito optare per il rientro di tutti i giovani: faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per cercare una soluzione di volo utile al rientro, anche se la situazione è molto difficile perché molte compagnie hanno chiuso i voli da e per l’Italia, alcuni Paesi hanno chiuso il traffico aereo, altri hanno chiuso i confini. Nel caso in cui non fosse possibile trovare una soluzione di viaggio, i nostri partner Afs all’estero hanno confermato al momento la disponibilità delle famiglie a continuare a dare ospitalità agli studenti”.
IN CLASSE. La ragazza una volta rientrata sarà reintegrata nella propria classe al Mazzatinti e preparerà una relazione dettagliata sui programmi, le attività e i progetti svolti all’estero. In questi mesi ogni precauzione del caso è stata presa, fin dal suo arrivo: lei sa come comportari, del resto fin da piccola le piace conoscere e girare il mondo. E’ partita per la Thailandia appena sedicenne dopo aver fatto altre brevi esperienze con la scuola a New York e in Scozia. In famiglia la sostengono con i migliori consigli. “Si è trovata subito bene – dice il papà – e parla dei thailandesi come di un popolo meraviglioso. Ha scelto lei, è nato con quella terra un amore particolare. Ha vinto una borsa di studio e ha voluto fortemente fare questo tipo di esperienza, sfruttando la possibilità di investire all’estero il quarto anno delle superiori”. Al liceo Mazzatinti si sono sviluppati in questi anni i gemellaggi culturali e le relazioni per favorire la presenza dei propri studenti all’estero, mettendo a disposizione ogni opportunità per ampliare il bagaglio formativo.
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