“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Venditti. E il giro di Giacomo Casoli è durato 8 lunghi anni, quelli che lo hanno visto impegnato lontano dalla sua terra, quella Gubbio nella quale il poliedrico esterno offensivo è tornato alle soglie dei 30 anni (li compirà sabato 15 settembre) per riscrivere un’altra pagina di storia dopo quanto fatto nell’indimenticabile stagione 2009-10, quella che portò il Gubbio in Prima Divisione. “Ma da allora è cambiato tutto, a cominciare dagli spogliatoi”, commenta scherzosamente l’ultimo colpo del mercato rossoblù. “Sono felice perché davvero non avrei potuto chiedere di meglio in questo momento della mia carriera. Dopo la rescissione col Matera il pensiero di poter trovare il modo di tornare nella mia terra c’era, anche se poi il mercato è talmente strano e imprevedibile che era impossibile prevedere cosa sarebbe successo. Aveva ricevuto diverse proposte, poi però quando ha chiamato Notari sono bastati due incontri per trovare l’intesa e mettere nero su bianco”. Il tempo necessario per consentire a Casoli di mettersi subito a disposizione di Sandreani nella seduta di giovedì pomeriggio, anche se per sua stessa ammissione ci vorrà un po’ di tempo per ritrovare la forma migliore.
FORMA DA RITROVARE. “A Matera era di fatto fuori rosa, sapendo che non sarei rimasto tanto a lungo”, ha spiegato l’esterno. “Mi allenavo da solo, raramente ho lavorato con i miei ex compagni, la palla l’ho vista poco in questi due mesi. Dal 24 agosto sono tornato a Gubbio e per un paio di settimane abbondanti mi sono allenato ai campi di Zappacenere. Adesso sono tornato ad allenarmi in gruppo e devo dire che la prima seduta è andata meglio di quanto mi potessi immaginare. È presto però per dire a che punto sto a livello fisico: sicuramente avrò bisogno di qualche settimana prima di tornare nel pieno della forma”. Intanto però c’è un ex compagno che lo ha accolto a braccia aperte: “Sandreani era già allenatore in campo e mi fa immensamente piacere ritrovarlo come tecnico. Però ho svolto solo una seduta ai suoi ordini, non chiedetemi cosa penso perché non ho ancora molti indizi al riguardo…”. E nemmeno suggerimenti per quel che riguarda l’aspetto tattico: “All’inizio della mia carriera giocavo come esterno alto, come molti a Gubbio ricorderanno. Poi negli ultimi anni ho fatto di tutto, dalla mezzala all’esterno di centrocampo a cinque, dal mediano al regista a seconda delle necessità. Come mi vedo adesso? Probabilmente il ruolo di esterno d’attacco in un 4-3-3 è quello che più mi si addice, ma mi adatto a fare tutto e non ho alcuna preferenza”.
ENERGIE DA DOSARE. Ritrova il Gubbio dove lo aveva lasciato, cioè in quella terza serie (allora si chiamava Prima Divisione, oggi Serie C) che ha passato un’estate molto turbolenta. “Davvero assurdo quello che è successo, ma finalmente è tempo di pensare solo a giocare. Il girone penso sia bello tosto, ci sono squadre di valore e di blasone, sono curioso di vedere cosa potremo fare. Quanto ai tanti impegni infrasettimanali, sicuramente chi saprà dosare meglio le forze e risparmiare energie partirà con un piccolo vantaggio. A me potrebbe aiutare a entrare in forma con più rapidità, perché nulla ti allena meglio di una gara ufficiale”. Promesse e proclami meglio lasciarli da parte: “Il passato è passato, i ricordi sono belli ma conta solo quel che faremo da adesso in poi. Il primo impatto è stato positivo, anche se ammetto che non ero mai stato al “Barbetti” dopo i lavori dell’estate 2011 e la cosa mi ha fatto uno strano effetto. Ma il calore e l’affetto della gente, quelli li ho custoditi sempre bene a mente. Spero che tutto questo sia l’inizio di un’altra bella storia, e magari si, che tutto questo entusiasmo generato dal mio ritorno possa fungere da trampolino di lancio per me e per la squadra in vista del via del campionato”. “Cerrino” in fondo ha solo 30 anni e tante pagine ancora da scrivere…
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