Sono numeri, in continua crescita, quelli della sperimentazione didattica “Studenti-Atleti” promossa dal Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con Coni, Lega Serie A e il Comitato italiano paralimpico (Cip) per permettere a studentesse e studenti impegnati nello sport agonistico di rimanere al passo con gli studi. Una misura contro l’abbandono scolastico e a favore della diffusione della pratica sportiva tra i più giovani.
La sperimentazione per il secondo anno consecutivo vede protagonista anche il Polo Liceale “Mazzatinti” di Gubbio che annovera fra i suoi corsi anche quello del Liceo Scientifico Sportivo, ma che vede anche diversi studenti praticare i più vari sport a livello agonistico. Un collegio docenti che compattamente ha accolto l’idea di mettersi in gioco a fianco dei propri ragazzi attraverso un lavoro di programmazione che consentirà a chi va scuola e fa sport ad alto livello di avere percorsi di studio personalizzati e seguire le lezioni, anche a distanza, nei momenti di maggiore impegno sportivo.
Soddisfatta Maria Marinangeli, dirigente dell’istituto: ”In questo anno scolastico abbiamo presentato e caricato in piattaforma, 27 domande a fronte delle 22 dello scorso anno. Il progetto presenta importanti novità, l’allargamento della platea delle ragazze e dei ragazzi che hanno aderito alla sperimentazione, sia negli sport individuali che in quelli di squadra professionistici e non. Ci sono opportunità, ad esempio, per chi gioca, a pallacanestro, calcio, basket, ma anche nuoto danza sportiva con l’allargamento delle serie e categorie coinvolte. Ma soprattutto la
sperimentazione, in questo anno scolastico coinvolge studenti di tutti gli indirizzi di studio. Si tratta di un progetto che siamo in grado di sostenere, grazie anche all’importante progetto di innovazione tecnologica, che consente ai nostri studenti di poter lavorare su piattaforme
didattiche. E’ necessario dare la giusta collocazione dello sport all’interno delle nostre scuole dove non ci si occupa del risultato ma dell’aspetto educativo che questo ha nel formare i giovani sul piano individuale e collettivo. L’attività sportiva diventa allora un valore aggiunto capace di
insegnare la disciplina, il rispetto delle regole e delle autorità, il senso di responsabilità, la capacità di fare squadra”.
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