Ritrova la sua casa, il suo ambiente, la città che con lui ha vissuto un biennio memorabile con il salto dalla C2 alla Serie B. Vincenzo Torrente è pronto a rimettersi in gioco proprio laddove dieci anni fa ha cominciato un sogno. Si presenta con Stefano Giammarioli, tornato alla base a distanza di cinque anni. Entrambi hanno firmato questa mattina il contratto fino al giugno 2021. Esordio sabato prossimo a Bolzano contro il Sudtirol (ore 15). Nello staff tecnico c’è il ritorno dell’eugubino Michele Barilari accanto al preparatore atletico Romano Mengoni e il confermato allenatore dei portieri Giovanni Pascolini.
Cosa pensa di trovare riguardando al passato?
“Sono due situazioni completamente diverse. Dieci anni fa arrivai a inizio stagione, qui torno in corsa e oltretutto in una settimana dove giocheremo tre partite di fila. Anche a livello tattico e di proposte per quello che voglio fare, non c’è molto tempo. Spero di riuscire a fare qualcosa di buon in questi primi giorni. Voglio concentrarmi sul presente, ciò che è stato fatto sta nella storia”.
Porterà subito qualcosa di suo?
“Non farò stravolgimenti, porto la mia esperienza di questi anni. Mi è capitata la stessa cosa dell’anno scorso a Lentini dove sono partito con tre partite in una settimana”.
Che squadra ha trovato?
“Ho visto prestazioni più o meno positive. Manca la vittoria per avere l’autostima. I risultati fanno crescere. L’ho vista in tre occasioni, la sensazione è che ha creato tanto e concesso molto. Non credo che sia una questione di modulo, bisogna vedere l’atteggiamento che a livello generale non si può sbagliare. Bisogna dare tutto per la maglia e serve il senso di appartenenza. L’obiettivo è riportare la gente allo stadio, ho visto qualche partita con il Barbetti quasi vuoto. Io sono contento di tornare a lavorare con Giammarioli e quando ci siamo lasciati gli ho detto che speravo di ritrovarci. Ringrazio il presidente Notari, in questi anni non c’è stata la possibilità. Sono qui perché c’è una prospettiva, pur concentrandoci oggi solo sul presente perché salvarsi è come vincere il campionato”.
Il 4-3-3 è il punto di ripartenza?
“E’ un sistema che mi piace, poi quando entri in corsa le situazioni vanno verificate. Anche a Lentini sono partito così, poi ho dovuto cambiare. Io penso a qualcosa di diverso senza stravolgere, tenendo conto che non ho neanche il tempo. Il 4-3-3 non è uguale per tutti”.
Alla squadra cosa ha detto?
“Il campionato comincia sabato, cancellare il passato. Chiedo applicazione e atteggiamento. Ho visto una prima reazione, è normale quando c’è un cambio dell’allenatore”.
Sarebbe contento Gigi Simoni di rivederla qui?
“Sì, penso proprio di sì”.
IL DIRETTORE. Giammarioli riprende il filo del discorso in rossoblù ed è pronto a mettere tutto se stesso per risollevare le sorti del Gubbio.
E’ vero che è già operativo sul mercato?
“Interverremo nei tempi giusti, ne parleremo”.
C’è la possibilità di prendere qualche svincolato?
“Stiamo guardando tutto, data la situazione in classifica. La priorità è la salvezza e solo a quella pensiamo. Contano i numeri, bisogna fare i punti. Abbiamo un allenatore che conosce la categoria e la città, lui sa cosa fare. Il presidente ci ha dato carta bianca, le responsabilità sono mie e di Torrente. Gestiamo noi la situazione, Notari ci ha dato le chiavi della sede. Da qualche giorno mi sento con il presidente e adesso sono operativo. Io vivo nella città con la chiarezza dei rapporti umani. Penso all’amico Giuseppe Pannacci. Non abbiamo litigato, ci vediamo e voglio ascoltarlo per sapere alcune cose”.
L’assalto dei procuratori è cominciato?
“I procuratori mi chiamano perché sono in questo mondo da diversi anni, loro fanno parte del sistema. Sanno che abbiano valorizzato dei giovani. Dovremo saper sfruttare bene i rapporti. Qualche nome ci è stato fatto ma per ora non c’interessa”.
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