Un anno dopo il ricordo è ancora dolce. Perché l’eco del FIA Hill Climb Masters 2018 riecheggia ancora forte tra appassionati e addetti ai lavori: un successo di pubblico e critica senza precedenti, una vetrina internazionale per Gubbio e il suo territorio che in un fine settimana denso di emozioni e significati offrirono al mondo la parte migliore di sé. Un evento nell’evento che ha catalizzato attenzioni e consensi, tanto da consegnare alla storia la migliore edizione di sempre. E il tam tam mediatico che ne seguì anche ai piani alti della FIA (nei giorni successivi a Parigi, dove erano in programma riunioni internazionali, Gubbio fu sulla bocca di tutti per via della grande organizzazione e l’efficienza dimostrate, oscurando anche eventi e discipline di ben altra rilevanza) rese merito a un grande lavoro di squadra, baciato dal sole e soprattutto da un parterre di piloti di assoluto valore.
TRIPUDIO TRICOLORE. Il FIA Hill Climb Masters 2018, corso nel week-end 13-14 ottobre, vide protagonisti lungo la gola del Bottaccione i maggiori interpreti europei della disciplina. Un successo annunciato, ma che Gubbio ha saputo rendere ancor più brillante: fu la gara che consacrò una volta per tutte Christian Merli e il suo straordinario 2018, fatto di vittorie nell’assoluta dell’Europeo, dell’Italiano e appunto del Masters (sia nella classifica generale che in quella della categoria 2) davanti a Simone Faggioli e Sebastien Petit. E ancora del podio tutto italiano di categoria 1, con Lucio Peruggini, Marco Iacoangeli e Luca Gaetani a dettar legge in ogni tornante.
NEL 2020 IN PORTOGALLO. Il grande lavoro svolto dal Comitato Eugubino Corse Automobilistiche suggerì a molti, in prima battuta, di candidare Gubbio ad ospitare in modo permanente l’evento, che la FIA ha inserito in calendario ogni due stagioni negli anni pari. Una proposta affascinante ma ritenuta non percorribile dalla federazione internazionale, che attraverso il Masters conta di espandere il proprio seguito di appassionati andando a premiare tutte le nazioni presenti nel circuito europeo. L’edizione 2020 in realtà ha già una sede: verrà ospitata dal Portogallo, che pure ancora non ha scelto il tracciato (difficile che sia Falperra, quello inserito nel CEM: la principale candidata sembra essere Boticas, situata al nord a pochi chilometri dal confine spagnolo). L’Italia, nella migliore delle ipotesi, potrebbe tornare a ospitare l’evento alla fine del prossimo decennio.
TORNANO I BIG. Ma una buona notizia per Gubbio è già arrivata all’annuncio del calendario del Campionato Europeo 2020: la gara di St. Ursanne è stata confermata nel terzo week-end di agosto, quindi dal 14 al 16. Il che significa che anche nel 2020 non ci sarà la concomitanza con il Trofeo “Luigi Fagioli”, previsto nel week-end 22-23 agosto, aspetto che consentirà ai mostri sacri della disciplina (Merli e Faggioli in primis) di partecipare alla gara eugubina, come avvenuto lo scorso 24-25 agosto col primo successo di Merli lungo i tornanti della Gola del Bottaccione.
SOGNO EUROPEO. E a proposito di campionato europeo, la candidatura di Gubbio potrebbe riprendere quota dopo che per anni è rimasta chiusa in un cassetto. L’Italia da qualche stagione ospita la tappa del CEM alternando la Trento-Bondone (negli anni dispari) e la Coppa “Paolino Teodori” di Ascoli (negli anni pari), ma l’efficienza mostrata dal Trofeo “Luigi Fagioli” è tale da considerare la tappa eugubina quale una naturale candidata all’europeo. Anche se questo comporta costi maggiori e il possibile limite senza alcuna deroga al numero degli iscritti. Il quesito è più che mai attuale: accettare l’idea di sobbarcarsi qualche responsabilità in più nell’organizzazione dell’europeo o mantenersi a livelli di elevatissima qualità (certamente sopra la media) nei confini nazionali? Nei prossimi mesi le idee al riguardo saranno più chiare.
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