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Aggressione ai tifosi del Fano, la Digos trova 5 ultras rossoblù, uno di Forlì e un senese

Sono stati identificati, dopo le attività della Digos di Perugia in collaborazione con le questure di Forlì e Siena, sette tifosi di età compresa tra 22 e 38 anni ritenuti responsabili dell’agguato al pulmino di tifosi fanesi nella tarda serata del 4 agosto scorso, dopo Gubbio-Fano gara di Coppa Italia (finita 6-0 per i rossoblù). Alcuni di loro hanno precedenti di polizia, Si tratta di cinque ultras del Gubbio, uno di Forlì e l’altro Colle Val d’Elsa in provincia di Siena, questi ultimi due presenti allo stadio Barbetti per il gemellaggio tra le rispettive tifoserie.

La Digos della questura perugina, sotto il coordinamento e su disposizione della procura della repubblica presso il tribunale del capoluogo umbro, ha dato esecuzione a sette perquisizioni, a carico dei soggetti ritenuti responsabili, in concorso, dell’aggressione lungo la variante cittadina della strada statale Pian d’Assino nei confronti di una decina di tifosi marchigiani che stavano facendo ritorno a casa. Nella circostanza, gli agenti hanno proceduto al sequestro di consistente materiale ritenuto utile ai fini delle indagini. Si profilano denunce con l’emissione di provvedimenti che verranno emessi dall’autorità giudiziaria.

Sono emersi particolari dell’agguato che – fanno sapere le forze dell’ordine – ha visto agire un gruppo composto da una quindicina di tifosi che hanno organizzato un vero e proprio agguato. Al momento del transito del pulmino su cui viaggiavano i supporters del Fano, preceduto da un’auto della Polizia di Stato, il mezzo è stato fatto oggetto di un fitto lancio di corpi contundenti, mentre alcuni soggetti utilizzando aste e bastoni l’hanno colpito danneggiandolo. Alcuni componenti del gruppo, che hanno proseguito l’azione di danneggiamento sulla parte posteriore del pulmino, hanno poi aperto il portellone del vano bagagli dal quale hanno asportato un casco da motociclista.

I tifosi del Fano, per lo più genitori dei calciatori (il Fano si era presentato in campo con la Berretti), sono immediatamente scesi dal veicolo e hanno avuto un contatto fisico con gli avversari, che si sono poi dati alla fuga attraverso i campi sottostanti la sede stradale nel timore di essere raggiunti dal personale di polizia prontamente intervenuto.

Massimo Boccucci