Norme contro chi non rientrava nel “cerchio magico”, finendo avversato e penalizzato, e norme personali per agevolare altri: su questo si è sviluppata ieri pomeriggio l’udienza, durata un paio d’ore al tribunale di Perugia, del processo Trust e carico dell’ex sindaco di Gubbio, oggi consigliere comunale d’opposizione Orfeo Goracci e altri tra politici, dirigenti e funzionari comunali. È stato ascoltato per la terza volta il dirigente in pensione Gabriele Silvestri, l’ottavo tra i testimoni fin qui presentati dall’accusa. È stato sottoposto alle domande delle parti civili.
CASI SPINOSI. Sono stati presi in esame tre casi: la posizione dell’ex funzionario Franco Bazzurri che, secondo Silvestri, sarebbe stato penalizzato quando al settore demografico gli venne negata la posizione organizzativa. Altra situazione la stabilizzazione dell’ex funzionario Lorenzo Rughi penalizzato – ha spiegato Silvestri – con una norma contro la propria persona mentre successivamente, arbitrariamente per Silvestri, sono stati premiati quattro vigili urbani. Rughi era in graduatoria, dopo un concorso, per diventare responsabile del settore economico-finanziario piazzandosi dietro Raoul Caldarelli che ha assunto la guida per un periodo. Il gruppo Goracci, secondo Silvestri, ha fatto l’impossibile per assegnare quella responsabilità ad altri fuorché a Rughi, nonostante la graduatoria vigente. Infine, è emerso il caso di Pio Francesco Baldinelli sulle presunte minacce anche per non ricandidarsi alle elezioni comunali 2011.
A SETTEMBRE. Il presidente del tribunale, Mariella Roberti, ha fissato per il 17 settembre la prossima seduta che sarà dedicata a fare il punto sul processo e le prospettive legate agli altri testimoni (sono in tutto 250). Goracci e gli altri imputati hanno sempre rivendicato la legittimità di comportamenti e atti.
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