Caccia aperta in Comune per sapere chi ha sbagliato la segnaletica nei punti di accesso delle zone a traffico limitato al punto da mettere in discussioni le multe registrate, con le relative spese di notifica e la necessaria sanatoria con la mole di lavoro che ha tenuto e tiene impegnato il personale della Polizia Municipale sottraendolo ad altre funzioni operative. Il guaio è grosso. E’ stato chiesto l’intervento della Corte dei Conti per danno erariale e d’immagine. Vanno considerate fasulle le multe rifilate dal 4 giugno al 24 luglio scorso a moto e ciclomotori beccati ai varchi elettronici nelle zone a traffico limitato del centro storico, dopo che un giovane multato si è accorto che ai pannelli verticali degli accessi c’era la dicitura “divieto di transito ad autoveicoli non autorizzati”, che dunque escludeva le due ruote, poi corretta in fretta e furia apponendo un nastro bianco a copertura della sola parola “auto” per trasformare la dicitura in “divieto di transito a veicoli non autorizzati”. Il Comune è andato in tilt tra l’imbarazzo generale che chiama in causa il comando della Polizia Municipale e il Settore lavori pubblici e manutenzioni, anche nel timore di ispezioni e ripercussioni.
TANTI DUBBI Sono stati bloccati pacchi di multe in partenza che erano destinate alle due ruote e per sanare tutto serviranno procedure rigide e ufficiali tra non pochi imbarazzi. Sotto accusa è finito chi ha gestito la segnaletica e soprattutto chi avrebbe dovuto controllare il contenuto, rispetto all’ordinanza, quando la ditta aggiudicataria ha consegnato i pannelli. Il responsabile della Polizia Municipale, Elisa Floridi, ha fatto sapere che la gestione è del Settore lavori pubblici e manutenzione incaricato di dare esecuzione agli atti prodotti dal comando dei vigili urbani. Fa discutere la modalità con la quale il Comune sta gestendo il grossolano errore, invitando quanti hanno ricevuto per moto e motocicli le multe dal 4 giugno scorso a chiarire la propria posizione inviando un’apposita comunicazione alla posta elettronica ztl@comune.gubbio.pg.it. Viene fatto notare da molti che dovrebbe essere lo stesso Comune ad ammettere l’errore, annullare i verbali irregolari e risarcire motu proprio quanti sono stati multati per la segnaletica sbagliata, senza scaricare sui cittadini responsabilità e fardelli.
LE POSIZIONI Il consigliere comunale Francesco Gagliardi del centrodestra sollecita l’intervento alla Corte dei Conti affinché venga verificata la presenza di un eventuale danno erariale e d’immagine alla luce delle spese per le notifiche e le procedure usate. “L’Amministrazione Comunale deve indicare di chi sono le responsabilità”, ha tuonato l’avvocato Gagliardi. Il comando di polizia municipale ha fatto sapere che sono 186 le posizioni da verificare, ma sono molte di più le registrazioni nei 50 giorni dell’anomalia, con i provvedimenti di conseguenza tutti da valutare al di là della mobilitazione per bloccare le notifiche in partenza. Il sindaco Filippo Mario Stirati ha annunciato che “si stanno facendo verifiche per capire in maniera chiara e inequivocabile cosa sia effettivamente successo, se ci sono responsabilità ed eventuali addebiti da riscontrare”.
ALTRI CASI Ci sono altre situazioni che fanno discutere. C’è chi riesce a entrare in modo clandestino nelle Ztl servendosi di accessi non controllati dalle telecamere, come il vicolo dell’Abbondanza (entrata da via Toschi Moschi) dove possono transitare liberamente perfino le auto fino all’incrocio con via dei Consoli che è monitorata, oppure per moto e ciclomotori il passaggio pedonale dal parcheggio dell’ex seminario a San Martino che si immette su via Cavour e un altro passaggio pedonale nella zona della funivia per eludere il varco elettronico di Porta Sant’Agostino. Sono attesi i dissuasori anche in queste zone, al di là dei controlli intensificati. Un’altra grana riguarda l’accesso di Santa Croce della Foce che si transita solo in uscita. C’è chi facendo manovra con l’auto è incappato nella multa perché l’occhio impietoso della telecamera ha filmato la targa posteriore. Sono scattate le proteste. In questo caso i vigili urbani avrebbero rimosso direttamente la multa senza alcuna procedura burocratico-amministrativa per sanare l’anomalia.
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