Dall’ultimo vertice, ieri sera, della coalizione del sindaco ricandidato Filippo Mario Stirati è uscito un dictat chiarissimo: un eventuale accordo con il Pd, o con qualunque altro soggetto politico e civico, può essere realizzato soltanto se gli interessati all’alleanza sottoscrivono alcuni punti fondamentali di carattere politico, programmatico e di metodo. E’ emersa dal summit la volontà di non voler sottoscrivere alcun accordo di potere, per questo viene chiesto un pronunciamento pubblico e chiaro sul riconoscimento del lavoro svolto nel quinquennio da Stirati e la giunta, con il rigetto politico della mozione di sfiducia firmata anche dal gruppo consiliare del Pd. La richiesta è sicuramente singolare perché chi ha esercitato il ruolo di opposizione dovrebbe sconfessare se stesso e l’impegno portato avanti nel rispetto dei propri elettori.
C’è poi la richiesta di un impegno formale e sostanziale da parte dei segretari comunale e regionale del Pd a sostenere la netta contrarietà all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici del territorio eugubino e la revoca della delibera della Giunta Regionale sul taglio al servizio del laboratorio analisi di Gubbio. Emersa anche con chiarezza la natura civica del progetto nato nel 2014 intorno alla figura di Stirati: perciò la coalizione chiede che chi intende salire sul carro deve mettere da parte il proprio simbolo di partito per fare una scelta innovativa e di discontinuità col passato. E qui c’è l’affondo: la coalizione di Stirati ritiene essenziale anche un passo indietro dell’attuale segreteria comunale del Partito Democratico per favorire la nascita di un comitato per trattare le linee politico-programmatiche e condurre la campagna elettorale.
Il gruppo Stirati ritiene che l’aver chiesto le dimissioni di Stirati in varie occasioni tra il 2014 e il 2019 rende di fatto incandidabili i consiglieri comunali uscenti del Pd, Virna Venerucci e Marco Cardile che peraltro non hanno intenzione a quanto pare di riproporsi ricordando come l’architetto Venerucci ha lasciato i lavori dell’Unione Comunale prima del voto sulla proposta di Smacchi di accordo a tutti i costi. Virna Venerucci è da sempre contraria all’intesa con Stirati avendo sempre confermato le critiche e le azioni in Consiglio Comunale. Per la coalizione di Stirati, la lista civica proposta dal Pd all’interno della coalizione dovrà dare un netto segnale di discontinuità e di rinnovamento, sulla base di criteri rigorosi, certi e condivisi da tutte le forze coinvolte. C’è dunque un vero e proprio ultimatum: Smacchi dovrà fare un passo indietro se vorrà l’accordo. Il segretario potrebbe ricorrere a qualche delfino mentre in queste ore ha già predisposto nome e simbolo della lista civica per entrare in gioco con Stirati & C.
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