Chiuse le urne e fatti tutti i conteggi, ecco che in Regione con la nuova inquilina di palazzo Donini a Perugia, Stefania Proietti, è partita la corsa alla poltrona. Il carro dei vincitori è affollato, tra gli eletti e quanti ambiscono a un ruolo.
Dal Consiglio Regionale sono rimasti fuori territori importanti, su tutti Foligno, Città di Castello e Gubbio dove per prima Città Futura, con Leonardo Nafissi e l’astro nascente Jacopo Cicci, ha già rilanciato nuovi strali contro la legge elettorale, fatta a suo tempo dall’eugubino Andrea Smacchi ultimo consigliere regionale della zona, in carica dal 2010 al 2019, che penalizza i territori. Vorrebbero l’Umbria, appena 850mila abitanti, ricostruita con almeno due circoscrizioni separate, Perugia e Terni.
Ma adesso è partito il toto-assessore con il risiko delle n0mine. C’è chi sgomita, chi vuole condizionare, chi cerca strapuntini in ordine sparso. Stefania Proietti in versione Babbo Natale sa di avere in mano anche i carrozzoni pubblici con le partecipate e ci sono le prime voci su possibili nomine per risarcire chi magari ha preso molte preferenze. Tra questi c’è sicuramente Cicci con oltre 2.000 voti, anche se presi e diventati praticamente inutili nella lista dei Civici Umbri scarsa e perdente in partenza sotto l’egida del funambolico sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, che già aveva lasciato il segno negativo al tavolo eugubino del campo largo che ha consegnato Gubbio alla destra dopo 78 anni.
Si vocifera della presidenza di Sviluppumbria (compenso annuale lordo 50.400 euro, più i rimborsi spese: salvo ritocchi) per Jacopo Cicci o Leonardo Nafissi. Bisognerà vedere come un eventuale incarico per uno dei due s’inserirà nel quadro generale delle nomine con i relativi compensi perché folignati e tifernati sono già pronti a battere cassa chiedendo un risarcimento politico-economico adeguato per l’esclusione da palazzo Cesaroni, aspettando le nomine in giunta che potrebbero magari già riequilibrare qualcosa.
Ad un osservatore attento non sfugge che i duemila voti di Cicci si sono aggiunti agli altri che hanno contribuito ad elegge presidente Proietti. Alla faccia della inutilita’. A Gubbio i civici umbri hanno conquistato un quinto dei voti validi a ruota di partiti di livello nazionale. Altra osservazione va riferita ad un organo di informazione che alle elezioni comunali ha con grande impegno sostenuto uno schieramento risultato non vincente e che quindi ha contribuito a determinare la vittoria delle cosiddette destre dopo 78 anni continuamente recriminata a carico di altri