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I LeD si fanno vivi con una lettera a Presciutti inviata giorni fa e tenuta nascosta fino a dopo le sue dimissioni

Palazzo Pretorio sede del Comune
I LeD (Liberi e Democratici) battono un colpo e fanno vedere di essere vivi e vegeti dopo la batosta elettorale che li ha visti in prima linea nel consegnare Gubbio alla destra dopo 78 anni. Hanno rivelato la lettera inviata il 20 settembre scorso al commissario del Pd eugubino, Massimiliano Presciutti, che poi si è dimesso. Hanno tenuto tutto nascosto fino a queste ultime ore. Non ci stanno all’etichetta di perdenti, insieme a Città Futura, per aver contribuito in modo determinante alla disfatta senza precedenti della sinistra eugubina con le strategie di Filippo Mario Stirati e le mire poltronare per tenere il potere in città e mettere un piede in Regione. I LeD fanno la morale agli altri sulle transumanze dopo le battaglie a colpi di insulti con il Pd e i 6 Stelle che poi hanno imbarcato nell’ammucchiata più perdente della storia eugubina.
“In merito alle recenti proposte di un percorso di riunificazione del Partito Democratico eugubino – scrivono i LeD -, che coinvolge forze come Liberi e Democratici, Città Futura e altre figure del panorama locale, riteniamo doveroso esprimere alcune considerazioni. Prima di parlare di ricostruzione della sinistra a Gubbio, è indispensabile che il Pd locale trovi una sua coesione interna. Attualmente, la scelta del commissariamento voluto dal segretario regionale Tommaso Bori e affidato al sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, non è riconosciuta da una larga parte del Pd locale. Molti iscritti fanno infatti riferimento ai reggenti nominati all’interno dell’Unione Comunale, e questa frattura rende il commissario un interlocutore privo di piena legittimazione. Non possiamo parlare di ricostruzione della sinistra se il Pd stesso non riesce a ritrovare la propria unità. È evidente che prima di poter includere altre esperienze politiche, come quelle civiche, il Pd deve risolvere le sue divisioni interne. Solo una volta raggiunta una vera unità sarà possibile accogliere altre esperienze, come quelle civiche che, negli ultimi dieci anni, hanno mantenuto la città governata da una sinistra coerente e autonoma. Riteniamo poi inaccettabile il tentativo di includere nel progetto di ricostruzione chi, nelle ultime elezioni, ha sostenuto Rocco Girlanda, un candidato con una chiara e forte identità di centrodestra. Non è possibile che chi ha contribuito a un risultato elettorale disastroso venga oggi reintegrato senza una seria riflessione sul ruolo politico che ha giocato nella sconfitta. Negli anni, proprio a causa di certe logiche interne alla segreteria del Pd, molte persone che avevano contribuito alla costruzione del partito si sono allontanate, dando vita proprio a quelle forze civiche che oggi vengono guardate con sospetto o addirittura con il desiderio di estinzione, pur nel tentativo di riassorbirle. Questo atteggiamento, oltre a essere offensivo, dimostra una scarsa comprensione del valore che tali esperienze hanno rappresentato per Gubbio. Rivendichiamo con forza il contributo che queste forze hanno dato alla città, mantenendola fedele ai valori della sinistra attraverso un buon governo, indipendente e libero da ingerenze esterne. Siamo sempre disponibili al dialogo, ma non possiamo accettare lezioni da chi, negli ultimi dieci anni, ha portato il Pd locale al suo minimo storico. Le esperienze civiche, come Liberi e Democratici e Città Futura, non devono essere denigrate né considerate un problema. Il nostro movimento ha rappresentato e rappresenta una delle maggiori forze progressiste presenti in città. uesto tentativo di riunificazione, fatto esclusivamente per scopi elettorali in vista delle regionali, come una mera riverniciatura di facciata, non può funzionare. Senza un reale rinnovamento e senza una risoluzione delle spaccature interne, si tratta solo di una mossa di opportunismo politico che non potrà avere alcun impatto duraturo. Pertanto, prima di parlare di un progetto di riunificazione della sinistra, riteniamo che il Pd locale debba fare chiarezza al suo interno. Solo quando avrà trovato una vera unità, potrà essere pronto ad accogliere altre forze. Fino ad allora, non siamo disponibili a processi di facciata o di mera convergenza elettorale, che non tengano conto delle reali necessità del territorio. Il lavoro, l’ambiente e la sanità sono solo alcuni dei temi fondamentali su cui basare un vero confronto, e la nostra esperienza civica ha dimostrato di saper affrontare queste sfide in maniera efficace e coerente con i valori della sinistra. Siamo aperti al dialogo, ma non possiamo accettare che venga ignorato il contributo decisivo delle forze civiche, che hanno permesso alla città di rimanere fedele ai suoi valori. Non ci interessano compromessi al ribasso o operazioni di puro calcolo elettorale. Il nostro obiettivo è sostenere una vera rinascita della sinistra in Umbria, che passi attraverso un forte sostegno alla candidatura di Stefania Proietti come Presidente della Regione, affinché possa riportare dignità a una regione umiliata dall’attuale governo di destra”.