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Taglio dei fondi ai Comuni: 43 sindaci umbri scrivono al governo. Non c’è Vittorio Fiorucci tra i firmatari

Il sindaco Vittorio Fiorucci nell'ufficio a Palazzo Pretorio

Una lettera firmata da 43 sindaci umbri per lanciare l’allarme sui tagli previsti dal governo. “A fronte di uno sforzo condiviso per far ripartire il Paese, oggi vediamo tagliate risorse essenziali per portare avanti un’ordinata attività amministrativa nei nostri Comuni umbri”: questo evidenziano i primi cittadini, tra i quali non c’è Vittorio Fiorucci mentre ci sono il gualdese Massimiliano Presciutti e la neo eletta a Perugia Vittoria Ferdinandi, per lamentare i tagli previsti dallo schema di decreto ministeriale sul riparto del contributo alla finanza pubblica previsto dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213, pari a 250 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, di cui 200 milioni di euro annui a carico dei comuni e 50 milioni di euro annui a carico delle province e delle città metropolitane.

Nella lettera i sindaci spiegano l’enorme opportunità e occasione di rilancio avuta con il Pnrr, a cui tanti territori hanno dato seguito muovendo uomini e mezzi partecipando prima ai bandi, poi mettendo a terra le risorse attraverso il grande lavoro delle strutture comunali sottoposte a carichi lavorativi mai visti in precedenza e facendo fronte nel mentre a tutta una serie di difficoltà a partire dall’inflazione, fino alla crisi energetica. Ora però tutto rischia di saltare.

“Gli schemi che stanno circolando – si legge nella lettera – prevedono 16 milioni di euro di taglio netto ai comuni umbri. Sono risorse necessarie, anzi vitali, per la tenuta del Titolo I dei nostri bilanci e dell’equilibrio contabile dei nostri enti. Per questa ragione, oggi più che mai, chiediamo con forza che queste risorse, essenziali per finanziare la spesa corrente, quella che impatta più direttamente in termini di servizi e prestazioni sulla cittadinanza, non siano ridotte, come prevede il piano dei tagli per i prossimi cinque anni”.

I sindaci non chiedono risorse aggiuntive, ma che vengano lasciate loro quelle attuali o che venga data possibilità di flessibilità nella redazione dei rispettivi bilanci per i prossimi 5 anni. “La spesa corrente è stata già ridotta, per i Comuni, da diversi anni a questa parte, arrivando ai limiti della tollerabilità – si aggiunge -, l’uso dell’avanzo di amministrazione, anno dopo anno, per coprire costi sociali crescenti diviene sempre più difficile. Un ulteriore taglio comporterebbe, inevitabilmente, ricadute che, da Sindaci, responsabili delle comunità che amministriamo, non consideriamo più sostenibili”.

Nell’appello finale rivolto ai ministri Piantedosi e Giorgetti si osserva: “Dateci la possibilità di non mortificare i nostri cittadini e di garantire i servizi come abbiamo fatto -con enormi sacrifici- negli ultimi anni. Solo così gli investimenti che stiamo attuando attraverso il Pnrr faranno ripartire l’Umbria e l’Italia”.