Rocco Girlanda, perché gli eugubini al ballottaggio dovrebbero scegliere lei?
“Sono grato, intanto, a quanti hanno riposto la propria fiducia in me al primo turno, con circa 600 preferenze oltre i voti delle quattro liste che hanno ottenuto un ottimo risultato. Sono stati davvero tanti e questo mi responsabilizza ulteriormente nel portare fino in fondo il progetto di cambiamento, crescita e sviluppo della nostra città. Io invito tutti gli eugubini a guardare bene i percorsi professionali, politici e istituzionali dei due candidati al ballottaggio. Rivendico con orgoglio la mia provenienza culturale politica e al contempo la caratterizzazione tutta civica di questo percorso. Non sono imbrigliato dai partiti del centrodestra, che oltretutto a Gubbio non hanno una classe politica all’altezza come evidenzia la differenza abissale tra il voto alle Europee e quello alle Comunali con le relative preferenze”.
Come convincere il maggioritario elettorato di sinistra a recarsi alle urne e a votarla?
“Il nostro è un progetto totalmente civico. Questa è la garanzia migliore per presentarmi al ballottaggio come il sindaco di tutti e non espressione di questo o quel partito. Tutti dobbiamo concorrere al governo della città, per questo invito gli elettori a dare il proprio contributo per la scelta del nuovo sindaco. Gli elettori e i cittadini, senza distinzioni, troveranno sempre in me un interlocutore pronto all’ascolto e all’operatività, come testimonia la mia storia personale, professionale e politica”.
Il punto di forza della missione che sarà chiamato a compiere?
“L’entusiasmo, il coinvolgimento, la fiducia, la voglia di fare, la concretezza. Tutto questo ho avvertito fortissimo nel voto del primo turno. Spero di ricevere dai cittadini la spinta per mettermi al servizio di Gubbio, che ha tante potenzialità e vanno sviluppate tutte. La città che meritiamo è il messaggio forte attorno al quale ruota tutta la nostra azione politica di servizio”.
Ritiene di anticipare qualche componente della sua Giunta?
“Ho idee, proposte e soluzioni che intendo condividere con i gruppi che s’impegnano ogni giorno per creare le condizioni del cambiamento. Coinvolgeremo le persone giuste. Ho proposto la collaborazione in Giunta e ricevuto la disponibilità a farne parte dall’ingegnere Massimo Mariani, un professionista la cui storia personale e professionale parla per lui”.
Perché la sinistra ha perso in un epilogo senza precedenti?
“Il voto ha confermato quanto dicevamo sul fatto che la città sia prigioniera di vecchie logiche e di guerre di religione, come si è visto e sentito nell’allucinante congedo di Stirati che non gli ha fatto onore nell’attaccare imprese, professionisti e perfino la società di calcio che con la squadra in Serie C contribuisce a veicolare una buona immagine”.
Cosa non la convince del suo avversario?
“L’aver detto ripetutamente che non si sarebbe candidato, anche quando è stato tra i fondatori dell’associazione Rinascimento Eugubino per portare avanti progetti per la città al di là delle appartenenze di partito. Fiorucci ha tradito se stesso e la città dicendo una cosa per poi farne un’altra. Sono scettico, inoltre, perché ci si candida a sindaco, oltretutto in età matura, dopo aver fatto almeno qualche esperienza, come da consigliere comunale”.
Il significato storico e in prospettiva di questo ballottaggio?
“I cittadini si aspettano una svolta e il risultato del primo turno l’ha detto. Ora possono scegliere chi garantisce meglio tra noi due il cambiamento e lo sviluppo, chi ha più esperienza, competenze e conoscenze per portare Gubbio nel futuro. Abbiamo tanto bisogno di crescere sul piano economico e occupazionale. Voglio partire proprio da qui”.
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