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Vittorio Fiorucci a VivoGubbio: “Sarò il sindaco del popolo, per il popolo, votato dal popolo”

Vittorio Fiorucci

Vittorio Fiorucci, perché gli eugubini al ballottaggio dovrebbero scegliere lei?

“Sceglieranno me perché sono una persona onesta, non un professionista della politica ma un uomo del fare, che si rimbocca le maniche, che ha deciso di lavorare per la sua città, per il bene di tutti gli eugubini insieme a una squadra fortissima e lo farà grazie alla fiducia della gente. Sono una persona libera, non devo rispondere a padroni se non alla banca per la quale lavoro, amo la mia famiglia, ho tanti amici, adoro i miei cani. Ho un progetto chiaro di come sarà la Gubbio 4.0 che amministrerò con equità, giustizia, rispetto di tutti, particolare attenzione ai più deboli, alle fasce sociali più disagiate. Mi impegnerò per garantire un ambiente e una sanità sempre migliori. Turismo, industria, artigianato, agricoltura, infrastrutture i campi di azione, miglioreremo l’appeal della città nei confronti dei grandi investitori che qui troveranno terreno fertile per le loro attività. Voteranno me perché sono un civico. Sono sempre stato nel mondo delle associazioni che sosterremo con una regia unica, dando loro un aiuto soprattutto per ciò che riguarda i sempre più ossessivi adempimenti di legge previsti per il terzo settore. E infine, ma non certo per ultimo, l’impegno per i giovani. Della nostra coalizione fa parte la lista Club Millennials, formata di giovani con età compresa tra 18 e 30 anni. Finora tutti hanno fatto loro solo promesse, con me sindaco anche loro entreranno nella sala dei bottoni. Più di 4500 eugubini mi hanno dato fiducia al primo turno, al ballottaggio voteranno per me perché la nostra gente, sa individuare le persone alle quali dare fiducia”.

Come convincere il maggioritario elettorato di sinistra a recarsi alle urne e a votarla?

“In quanto ho detto sono rappresentati concetti e valori universali che valgono anche per la gente di sinistra. Sono figlio del popolo. Mio padre era ragioniere, mia madre ricamatrice e casalinga, vengo da Semonte, la mia era una famiglia umile, semplice, come tutte le famiglie eugubine. I miei valori sono quelli che mi hanno insegnato i miei genitori: la famiglia, il lavoro, il rispetto del prossimo, l’amicizia. In tempi non sospetti, non certo solo adesso in campagna elettorale, ho sempre riconosciuto, che il governo che ci ha preceduto, e che è dovuto passare attraverso la pandemia, ha fatto diverse cose buone”.

Il punto di forza della missione che sarà chiamato a compiere?

“Il punto di forza: il nostro programma, fatto di progetti concreti e soprattutto realizzabili”.

Ritiene di anticipare qualche componente della sua Giunta?

“La nostra squadra di governo è composta da professionisti seri, affermati. Anticiparne i nomi significherebbe un po’ come cercare di fare pubblicità al prodotto. Non abbiamo bisogno di spot, siamo vincenti per le nostre idee, il nostro programma”.

Perché la sinistra ha perso in un epilogo senza precedenti?

“La sinistra ha perso perché si è frammentata, unita avrebbe dato del filo da torcere”.

Cosa non la convince del suo avversario?

“Il mio avversario? Nell’Arte della Guerra, il libro scritto 2.500 anni fa dal generale filosofo cinese Sun Tzu e ancora oggi il più letto a Wall Street c’è scritto: se conosci te stesso e conosci l’avversario vinci”.

Il significato storico e in prospettiva di questo ballottaggio?

“Il ballottaggio tra un civico come me supportato dal centro destra contro un ex parlamentare di Forza Italia, sottosegretario ed esponente di spicco del partito di Silvio Berlusconi dopo 79 anni di governi di sinistra e di centro sinistra? Rispondo così: Gubbio cambia colore, ma non bandiera. Con Vittorio Fiorucci sindaco sul pennone più alto della città sventoleranno sempre i colori della inclusività, dell’equità sociale, della buona politica, della democrazia partecipata per amministrare in maniera trasparente e in sinergia con tutti i cittadini, senza distinzioni. Vittorio Fiorucci sarà il sindaco del popolo, per il popolo, votato dal popolo”.