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Botte alla convivente davanti alla figlia dopo un tradimento, ma non è maltrattamento in famiglia

L'avvocato Giovanni Vispi

Accusato di aver maltrattato la convivente, anche in presenza della figlia minore, e di aver aggredito in un successivo momento anche l’amante eugubino della compagna.

Per questo un uomo di origini calabresi è stato rinviato a giudizio davanti al tribunale di Perugia con il rischio, per l’aggravante contestata, di subire una condanna da 4 a 10 di anni di reclusione.

L’udienza tenutasi con il rito abbreviato, secondo la scelta operata dal difensore di fiducia dell’imputato, l’avvocato Giovanni Vispi – si è conclusa davanti al gip, Natalia Giubilei, con l’assoluzione con formula piena dell’uomo, che per gli stessi fatti in via cautelare era stato condannato al divieto di avvicinamento alla casa della giovane donna con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

Particolare soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Giovanni Vispi che ha visto accolte tutte le tesi difensive.