Il presidente Sauro Notari affronta a viso aperto la sfida che l’intriga di più. Se la sogna una vittoria domani (domenica 17 marzo) per mettersi alle costole del Perugia e giocarsi il quarto posto allo sprint.
Quanto vale questo derby?
“Non lo so decifrare, però so che ci sarà una bella cornice di pubblico con la curva ospiti esaurita e il popolo rossoblù che sta rispondendo bene. Li considero un valore l’entusiasmo e l’aspettativa generale. Al di là del risultato, mi auguro che sia una bella giornata di sport. Poi è che chiaro che spero di vincere!”.
La memoria corre all’ultima volta al Barbetti, storia del 17 marzo 2021 e di un 3-2 clamoroso con rimonta tra la doppietta del capitano Andrea Signorini, atteso domani titolare, e la terza rete di Jacopo Pellegrini, oggi al Vicenza nel girone A della Serie C, prima del gol di Angella inutile dopo il vantaggio di Murano in avvio. La squadra di Caserta si ritrovò staccata dal Padova e con il portiere poi avvicendato (Minelli al posto di Fulignati bocciato) e il Gubbio con un successo che mancava da 73 anni e viatico migliore per chiudere al quinto posto il campionato. Lo scenario ora?
“Adesso vale la quarta posizione, siamo nella loro scia e proviamo a raggiungerli. I punti in palio sono più pesanti di quanto non lo fossero allora, sarà una bella battaglia. Stiamo esprimendo un buon calcio e speriamo di ripeterci in questa occasione alla quale teniamo tutti tantissimo”.
Come ha passato la settimana?
“Sono andato a cena con il mister e non siamo entrati nelle scelte. Posso dire che c’è un bel clima. La serata della vigilia la passo con la squadra. Sono convinto che giocheremo per vincere mantenendo la fisionomia che conosciamo, stiamo divertendo e mi dispiace per com’è finita a Cesena dove mi sono divertito per come abbiamo giocato. Si è visto un buon Gubbio, a decidere sono stati gli episodi che fanno parte del calcio. Noi ci siamo, i ragazzi sanno il fatto loro e ce la metteremo tutta. Vogliamo migliorare la classifica anche nella prospettiva dei playoff”.
Cosa potrà fare la differenza?
“Il fulcro è il centrocampo, tutto è possibile se giriamo lì e lavoriamo bene. A Cesena per esempio ha funzionato, ci ha detto male il risultato”.
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