Gabriele Bernardotto è l’arma in più di Braglia. Il Perugia lo sa. Una minaccia e una certezza: quando sta bene si vede e si sente. A Cesena è stato tra i migliori in campo, tra il gol sfiorato all’inizio e il rigore reclamato invano dopo il vantaggio dei romagnoli che poi l’hanno chiusa. Il Grifo dovrà davvero considerarlo un pericolo pubblico. Il ventiseienne attaccante romano – come ha riportato Il Messaggero in vista della sfida con il Perugia domenica 17 marzo (ore 16:15) -, arrivato nel mercato di gennaio, ha saputo subito mettere l’impronta giusta con due gol e un assist in 6 presenze per 313 minuti. Poteva andare anche meglio se all’inizio di febbraio non si fosse infortunato, alla vigilia del trittico di gare che ha visto i rossoblù opposti alla più immediate dirette concorrenti nella corsa playoff, Pescara (battuto 4-0), Carrarese in trasferta (ko 2-0) e Virtus Entella (0-0). Ha riportato in allenamento l’elongazione del muscolo bicipite femorale destro, escludendo lesioni di particolare gravità.
C’è voluto un paziente recupero, dal ritorno subito titolare contro l’Arezzo (suo il raddoppio nel recupero dopo il blackout dell’impianto d’illuminazione) e lunedì sera contro il Cesena al Manuzzi dove ha dato l’anima creando un sacco di grattacapi alla difesa bianconera. Il suo ritorno è stato salutato con grande favore da Braglia e l’ambiente perché l’utilità di Bernardotto s’è rivelata efficace. Il diretto interessato si è lasciato alle spalle la delicatezza della problematica fisica che non ha pregiudicato la volontà di ripartire quanto prima e aumentando la volontà di fare bene: “Non è stato facile – ha raccontato dopo l’infortunio – perché mi sono fermato in un momento in cui mi sentivo bene, ritrovandomi con uno stiramento di due centimetri. Ho dovuto affrontare il periodo con grande difficoltà, ho ringraziato Luca Palazzari che mi ha seguito passo dopo passo e ho lavorato con la mentalità giusta per tornare al meglio con la testa. Mi sono allenato senza mollando mai. Per le mie qualità e caratteristiche mi sento importante in questa categoria e posso dare tanto alla mia squadra. Posso fare ancora di meglio, ho voglia di dare di più”.
Braglia gestisce lui e Udoh, non escludendo una convivenza tra i due nel 4-3-2-1 dove Bernardotto può partire anche leggermente arretrato per poi affiancarlo o aprirsi i varchi per gli inserimenti. Nel potenziale offensivo è senza dubbio un riferimento con la possibilità di una staffetta con Udoh e al contempo la formula che non esclude l’uno o l’altro. Contro il Perugia si attende da Braglia il piano tecnico-tattico migliore, compreso il possibile mini-ritiro per tenere ancor più compatto nella partita più attesa della stagione.
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