Avanti c’è posto al tavolo del centrosinistra, dove i LeD ieri sera (mercoledì 7 febbraio) a sorpresa hanno portato il sindaco uscente Filippo Mario Stirati, già proiettato alla candidatura per le regionali, con la presenza dei comitati ambientalisti senza informare gli altri. I presenti hanno addebitato ai LeD la responsabilità della presenza dei comitati ambientalisti, poi Gabriele Tognoloni emissario di Orfeo Goracci per il cosiddetto Campo Aperto ha rivelato di essere stato lui a raccogliere la richiesta dei comitati di essere invitati. Tognoloni ha anche rivelato che i comitati si erano rivolti pure ai 5 Stelle che “hanno preferito soprassedere” (ha detto Tognoloni).
Clima teso al tavolo delle trattative in vista delle elezioni comunali di giugno, sempre più affollato tra LeD, Psi, Pd, 5 Stelle, Gubbio Città Europea, Città Futura e appunto gli ambientalisti del no-cementerie.
La presenza dei comitati con l’economista candidato sindaco in pectore Francesco Della Porta, presente nella delegazione a tre anche il dottor Giovanni Vantaggi, ha creato parecchi imbarazzi con reazioni energiche nei confronti di Stirati e soprattutto di Maria Rita Rogari, coordinatrice dei LeD (ha insospettito i presenti l’assenza di Claudio Tasso, vero stratega comandante del movimento).
La reazione più rumorosa è venuta dai Socialisti: Francesco Zaccagni si è alzato e ha lasciato il tavolo visibilmente contrariato, anche perché la posizione di dipendente Colacem mal si concilia con interlocutori che le cementerie vorrebbero vederle chiuse, mentre l’assessore Gabriele Damiani si è lasciato andare a un intervento deciso chiedendo le ragioni dell’allargamento del tavolo. Il Psi teme che l’allargamento restringa gli spazi per gli incarichi, vantando oggi un assessorato e un posto in Provincia. Qualcuno dei presenti si è stupito della reazione di Damiani che è passato in poche settimane dalle dimissioni da lui presentate come “definitive e irrevocabili” e poi diventate revocabili, oltre ad aver annunciato pubblicamente che a giugno non si ricandiderà alle elezioni e nessuno ormai sostanzialmente gli crede più.
Il passaggio più importante della riunione allargata (per Città Futura assente il candidato sindaco in pectore Leonardo Nafissi, presenti il presidente Jacopo Cicci accompagnato da Giorgia Gaggiotti consigliere comunale di Scelgo Gubbio in questo gioco tra liste civiche di scatole cinesi in cui districarsi è complicato) ha riguardato il segnale di discontinuità con l’attuale Amministrazione Stirati mandato e chiesto dalla stessa Città Futura, raccolto anche da Gabriele Tognoloni emissario di Orfeo Goracci per il cosiddetto Campo Aperto e dal Pd presente con i consiglieri comunali Giovanni Manca e Giorgia Vergari più il segretario Massimiliano Grilli. In pratica è un siluro al vicesindaco Alessia Tasso (assente) e una bocciatura agli assessori di Stirati che ha difeso a spada tratta il suo mandato e quello dei suoi collaboratori, rivendicando i meriti davanti al solo Psi compiacente.
Gubbio Città Europea con Diego Pierotti e il sindacalista Gianni Fiorucci ha cambiato idea sulla Giunta Stirati: l’associazione si era presentata come fortemente critica per poi avvicinarsi ad Alessia Tasso per sostenerle. Il Movimento 5 Stelle, presente con il consigliere comunale Mauro Salciarini accompagnato da Angelo Ghirelli rappresentante del gruppo territoriale di Gubbio, gioca in posizione d’attesa sapendo di essere legato a doppio filo con il Pd visti gli accordi per le alleanze organiche fatti a Roma e a Perugia. I grillini sono sempre più dediti a screditare gli articoli di stampa sgraditi sebbene veritieri, riprendendo un po’ il “goraccismo” che del resto pervade il tavolo politico di cui fanno parte dopo gli anni passati a insultare i partiti tradizionali come Pd e Psi accusandoli di aver rovinato l’Italia e di conseguenza la città. Ora che trattano per provare a entrare nel “cerchio magico” del potere evidentemente gli conviene cavalcare certi modelli e accodarsi.
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