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Orfeo Goracci offende la libera informazione, ma i fatti sono altri e anche i giudici lo sanno

Non resiste il pensionato, politico, consigliere comunale, imputato già carcerato Orfeo Goracci a offendere, denigrare e insultare i liberi professionisti. Da politico consumatissimo lo faccia pure – se ritiene – verso altri politici nella lotta politica e tra partiti, ma pensare di tirare dentro i professionisti è un’altra storia.

Il diritto di critica è sacrosanto, ma che la critica sia basata sui fatti.

Il porsi di Goracci sistematicamente al di sopra di tutto e tutti, non si capisce bene se forse per compiacere la parte di elettorato che ancora lo segue, lo porta a “vomitare” critiche false e diffamatorie.

Goracci ha più volte querelato chi lui stesso attacca senza tregua, ricevendo fin qui dai giudici una risposta netta in sede penale sulla correttezza di chi fa informazione da oltre quarant’anni, che poi è lo stesso giornalista professionista al quale nel 2001 concedeva le interviste esclusive insultando quasi tutti gli altri. Nel “mondogoracci” quelli che si ritengono amici e graditi possono facilmente diventare nemici e sgraditi.

Goracci sui social si lancia in queste ore in una crociata contro VivoGubbio e sull’autore dell’articolo dedicato alla presenza de Le Iene a Gubbio in occasione del discusso “conclave” del Pd.

L’articolo nasce da un coinvolgimento diretto personale dello stesso autore nella presenza a Gubbio della troupe de Le Iene che l’ha contattato nei giorni precedenti il loro arrivo.

Alessandra Frigo, autrice del programma di Italia Uno, ha chiesto all’autore dell’articolo alcuni elementi e indicazioni su come muoversi e ha dato appuntamento in piazza Oderisi dove l’autore dell’articolo ha potuto vedere gli intervistati citati poi nel resoconto.

L’autore dell’articolo non sapeva che sarebbe stato intervistato anche Goracci, così come non sapeva di altri intervistati, esclusi Pier Luigi Neri, Marco Cardile e Virna Venerucci che erano in piazza Oderisi.

Ne sono testimoni la stessa Frigo, la troupe, gli intervistati e alcuni eugubini presenti che possono testimoniare e contraddire lo stesso Goracci.

VivoGubbio è andato in stampa la mattina di martedì 23 gennaio, giorno della messa in onda del programma serale e dunque il resoconto riferisce di quanto registrato e non di quanto andato poi effettivamente in onda.

Goracci come al solito si fa prendere dal livore personale, ma può stare tranquillo: gli articoli sono sempre documentati e motivati, come del resto hanno sancito fin qui i giudici ai quali lo stesso Goracci si è più volte rivolto lasciando immaginare (è lecito) intimidazioni e delegittimazioni professionali, posto che sbagliare è umano e nelle professioni si può sbagliare con ogni disponibilità a dare doverosamente spazio a ogni replica.

Goracci non chiede mai spazi per replicare (che peraltro è previsto per legge qualora si voglia), rifiuta sistematicamente le interviste, non risponde alle domande, chiede pubblici dibattiti non si capisce bene secondo quale principio e regole che vorrebbe dettare.

Stavolta Goracci ha superato ogni limite con interpretazioni e giudizi fuorvianti rispetto alla realtà sostanziale dei fatti.

A VivoGubbio e ai giornalisti della libera informazione interessa soltanto che la verità sostanziale dei fatti trionfi, come nel caso dell’articolo su Le Iene sul quale Goracci ha costruito tesi che si lasciano al giudizio di chi legge e magari di chi giudica. Potrebbe risultare interessante sottoporre questo articolo e ogni retroscena debitamente documentato all’attenzione di un tribunale perché possa valutare i profili di correttezza professionale e deontologica, nel rispetto della verità sostanziale dei fatti e del diritto di cronaca.

Riportiamo testualmente quanto scritto da Goracci su Facebook:

FOTOGRAFIA DI COME AGISCE CERTA INFORMAZIONE EUGUBINA

Invito chi avesse tempo e voglia di perdere una decina di minuti a leggere e vedere come si comporta certa informazione nei confronti del sottoscritto.

Martedì 23 gennaio la nota trasmissione “Le Iene” ha mandato in onda un servizio (che integralmente riporto), dove si parlava con pungente ironia del “conclave” dei Deputati del Pd a Gubbio presso l’Hotel dei Cappuccini. Tra gli intervistati, come si può vedere dal servizio; c’è anche il sottoscritto. Nel foglio della “libera, corretta, imparziale, deontologicamente ineccepibile” informazione locale, c’è un articolo sull’argomento dove si citano persone che non sono nel servizio, ma non il sottoscritto. Si badi bene che io sono stato intervistato la mattina di venerdì 19 gennaio. Come mai queste sviste? Scarsa qualità professionale nell’andare a cercare le informazioni vere, o volontà di censura e oscuramento? Sarà il caso di ricordare che in ogni numero si parla di Goracci in almeno 4/5/6 articoli, sempre con complimenti, lodi e sperticato apprezzamento… Ognuno si darà la risposta.

Ma c’è un’ultima banale e semplice considerazione: se si veicola questo tipo di informazione su un argomento “leggero” e non decisivo come un servizio della trasmissione “Le Iene”, pensate cosa si può scrivere su argomenti che riguardano lo scenario politico o quello giudiziario!

C’è tanto su cui riflettere ricordando sempre che in certi mondi nulla avviene per caso!