S’è fatta ingarbugliata la situazione attorno al campo volo di Cipolleto, fino ad oggi gestito dall’associazione Ali Gubbio Asd tramite affitto per l’utilizzo della superficie, una parte di proprietà comunale, un’altra della Curia diocesana. Ci sono stati strascichi giudiziari in una vicenda che si protrae da anni e che al momento sembra essere giunta a un punto morto, in assenza di una comunicazione riguardo alle strategie che l’attuale amministrazione (il cui mandato scadrà tra meno di 6 mesi) ha in serbo per l’area.
LA RICOSTRUZIONE. Dopo che nelle scorse settimane il consigliere di minoranza Angelo Baldinelli ha portato il caso in Consiglio Comunale, l’associazione Ali Gubbio Asd ha ritenuto necessario far sentire la propria voce, col presidente Carlo Giuli che ha ricostruito le tappe della vicenda. “Nel settembre 2021 dagli uffici comunali è arrivata, inattesa, la richiesta di riconsegnare i terreni di loro proprietà entro il 31 dicembre dello stesso anno, di fatto decidendo di anticipare arbitrariamente la fine della convenzione stipulata nel 2004, di durata superiore ad anni 6 anni, rinnovabile per eguale periodo in assenza di disdetta da dare con preavviso di 12 mesi prima della scadenza. Nell’accordo però era anche previsto che in caso di recesso anticipato del Comune quest’ultimo avesse l’obbligo di individuare una sistemazione diversa ad Ali Gubbio Asd, la quale garantiva, e per il momento ancora oggi garantisce, la piena e sicura fruibilità del campo volo sia per finalità di diporto e sportive che per esigenze di protezione civile. Pertanto, quando il Comune nell’anno 2021 ci ha chiesto la restituzione anticipata ed immediata affermando, contrariamente al vero, che dal 2010 eravamo occupanti abusivi, noi come associazione ci siamo opposti, ottenendo sul punto parere favorevole dal giudice e riuscendo a dimostrare che la scadenza legale non era quella del 2010 né quella del 31 dicembre 2021 ma altra ancora da maturare. Il giudice di primo grado, in costanza di rapporto locativo, ha riconosciuto che non eravamo abusivi occupanti ma legittimi e regolari conduttori del campo volo, tuttavia indicando nel 31 dicembre 2022 il termine di scadenza della locazione fissando per il rilascio una data del mese di febbraio 2023. La battaglia legale è però proseguita in appello, e di conseguenza anche la permanenza di Ali Gubbio sul campo volo si è protratta nei mesi successivi. Una permanenza della quale hanno potuto perciò beneficiare sia il tessuto economico locale, grazie ai numerosi avioturisti che da ogni parte dell’Europa fanno spesso scalo a Gubbio per visitare la città dei ceri portando denari ai ristoranti, alberghi, B&B ed alle altre attività commerciali eugubin,e sia gli aviatori umbri che costantemente frequentano il campo volo oltre che, all’occorrenza, la protezione civile con i suoi mezzi volanti. La sentenza di appello, arrivata poche settimane fa, ha confermato la correttezza della nostra tesi, ribadendo che non eravamo abusivi dal 2010 né al 2021 come invece sostenuto dal Comune che però, al contempo, non disdegnava di ricevere, puntualmente, il corrispettivo degli affitti e le tasse (TARI) dall’ente politico territoriale stesso a noi richieste. Confermando la scadenza del contratto al 31.12.2022 la Corte d’Appello umbra ha, tuttavia, disatteso le altre nostre giuste aspettative di ristoro e mantenimento delle strutture esistenti,obbligandoci per questo a pagare le spese processuali, con un aggravio di costi enorme per tutti i soci”.
IL CASO DEGLI HANGARS. A tormentare i pensieri di Giuli e di tutti gli associati ci sono anche altre questioni, come quella relativa alla rimozione degli hangars. “Il Comune pretende che questa rimozione venga effettuata a spese dell’associazione, nonostante le strutture siano state di recente accatastate dal Comune a proprio nome. Circostanza, quest’ultima, che qualsiasi lettore può appurare facendo una semplicissima visura catastale. Dagli uffici municipali, però, contestano il fatto che gli hangars sono stati accatastati per “necessità contingenti”, per fare fronte ad un errore del passato (Ali Gubbio risulta che essi siano stati installati, per la quasi totalità, tra gli anni ’90 ed il 2004, quando ancora la gestione non era in capo all’associazione ma a un comitato locale, preesistente alla nascita stessa della attuale associazione sportiva, in contatto diretto con il Comune), e che pertanto la rimozione debba ricadere su chi li ha utilizzati. Il problema però è duplice: da un lato, il Comune impone ad una meritoria Asd senza scopo di lucro di dover sopportare costi rilevanti per lo smaltimento; dall’altro, all’interno degli hangars sono presenti pure velivoli di privati, alcuni non più membri dell’associazione, poiché da tempo radiati dalla Ali Gubbio Asd per comportamenti ritenuti contrastanti con lo statuto e con le regole di comportamento fissate dallo statuto associativo. Associati esclusi, i quali però non hanno mai ottemperato all’invito loro fatto dalla Ali Gubbio Asd di liberare i rimessaggi dalle loro cose. Chi si prenderà l’onere economico di rimuovere quelle strutture senza la collaborazione spontanea degli occupanti radiati? È secondo noi evidente che, tale onere e compito, debba ricadere solo e soltanto sul proprietario dell’area, anche se per il Municipio forse questo principio non parrebbe essere altrettanto scontato”.
LA SITUAZIONE. Ali Gubbio Asd opera da decenni nel mondo del volo ed ha avvicinato tantissimi giovani allo sport aviatorio due dei quali divenuti piloti civili di linea ed uno militare. Mondo del volo che in un passato non troppo lontano ha vissuto un’epoca d’oro. “Ci sono stati periodi nei quali i voli erano veramente numerosi. Questa struttura, che al Comune mai è costata nulla e che viene gestita interamente dall’associazione, nel tempo ha portato a Gubbio un turismo di nicchia che ha fatto dei numeri importanti. Attualmente è una delle poche piste presenti in Alta Umbria. Abbiamo, quindi, perfino, pensato di poterci organizzare sui campi concessi dal Capitolo dei Canonici della Cattedrale (l’accordo scadrà nel 2032 ed ha ad oggetto l’attuale striscia di terreno che forma parte centrale della pista di decollo della Ali Gubbio), ma un conto è avere 800 metri di pista, altra cosa è disporre di una pista lunga soli 300 metri. Aggiungo poi che con il vicinato c’è piena sintonia: nel tempo abbiamo diminuito sensibilmente i rumori, favorendo atterraggi e decolli in sicurezza e a basso impatto acustico. Peraltro il Comune – che a questo punto parrebbe agire seguendo motivazioni squisitamente politiche ha deciso di dichiarare una incomprensibile guerra personale contro l’associazione sportiva – è stato costretto dal TAR Umbria ad esaminare la nostra proposta di sistemazione dell’area. Prima, infatti, il Municipio ha sempre rigettato le nostre legittime richieste di conduttori a poter, perlomeno, presentare domande di sanatoria e/o di sistemazione dell’area avanzate, pro bono pacis, a prescindere da chi fossero stati commessi o meno i presunti abusi (dico presunti poiché molti manufatti esistenti sul campo volo sono in realtà strutture facilmente amovibili), sostenendo, contrariamente al vero, che eravamo conduttori abusivi dell’impianto poiché privi di contratto o concessione d’uso dal 2010! Il Comune, per ottemperare all’ordine del TAR, ha poi rilasciato certificazione di compatibilità ambientale al progetto salvo poi sfacciatamente sospendere (facendo così trascorrere senza utilità pure la durata contrattuale della locazione riconosciuta dalla Magistratura sia amministrativa che civile) – senza motivo – l’esame della pratica di risanamento. Risanamento che oltretutto, una volta accordato, avverrebbe a costo zero per il Municipio. Ali Gubbio Asd, oltre a farsi carico della progettualità, infatti, ha pure manifestato nel progetto in esame, la propria disponibilità a sistemare l’intera infrastruttura del campo volo anticipandone direttamente i costi; costi che andrebbero poi scontati, nel tempo, dai canoni di locazione da corrispondere dall’associazione al Comune per l’utilizzo dell’infrastruttura. Al momento la cittadinanza deve sapere che ancora ad oggi (per ragioni sconosciute, ma chiaramente legate alla incomprensibile volontà di non concedere nulla alla Ali Gubbio Asd) attendiamo di conoscere l’esito della pratica che, se approvata in via definitiva, doterebbe subito il territorio di Gubbio di un campo volo operativo e moderno. Campo volo che, al termine della gestione Ali Gubbio Asd, rientrerebbe comunque nella disponibilità del Municipio ma, questa volta, con un formidabile incremento di valore immobiliare per il patrimonio comunale giacché il Comune di Gubbio ne sarebbe unico proprietario. Dunque, cui prodest questa antieconomica e miope strategia del Comune di Gubbio? Su questo aspetto, in particolare, farebbe piacere all’Ali Gubbio Asd ottenere perlomeno una risposta, che non sia quella di facciata (oltretutto impraticabile) consistente nel dire che occorre procedere per legge con bando di gara. Da quando si è sparsa la notizia della prossima chiusura del campo siamo stati tempestati di chiamate da ogni parte d’Italia, per ottenere chiarimenti di questa inspiegabile a tutti miope scelta di politica municipale, ma anche di questo, al Comune non sembra interessare molto”.
GLI SCENARI. Il futuro, conclude Giuli, rimane una incognita: “Sarebbe, in realtà, bastato procedere secondo legge e buon senso con l’assegnazione diretta della nuova concessione d’uso alla Ali Gubbio Asd che dal 2004 gestisce al meglio il campo volo, per superare qualsiasi problema. Il tratto centrale della pista di decollo (oltre 300 metri), che costituisce la parte imprescindibile della corsa di decollo ed atterraggio dei velivoli in Ali Gubbio, non è di proprietà del Comune di Gubbio ma del Capitolo dei Canonici della Cattedrale ed è stato di recente concesso, per 6 anni più altri 6, in locazione alla Ali Gubbio Asd senza possibilità di sub affitto ad alcun altro. Pertanto, salvo ipotizzare una bizzarra, quanto lunghissima, procedura di esproprio dei terreni del Capitolo, il Comune di Gubbio, non può realisticamente indire un bando di gara per l’attribuzione in uso dell’infrastruttura non esistendo alcun altro possibile contendente del campo volo, diverso da Ali Gubbio Asd, che possa vantare la titolarità del tratto centrale della pista. Concretamente, il Comune mai potrebbe mettere a bando il campo di volo senza chiuderlo a tutti (privando la collettività eugubina di una straordinaria risorsa) per gli innumerevoli anni necessari alla Amministrazione per portare a conclusione le complesse procedure di esproprio e sistemazione urbanistica dell’aerea. Ho già detto e ribadisco che esiste, invece, il progetto presentato da Ali Gubbio Asd e che il TAR ha ordinato che il Comune, perlomeno, esamini per realizzare nuovi hangars a spese dell’associazione (circa 250mila euro), più moderni e adeguati alle esigenze degli utilizzatori. Ora, invece, ci ritroviamo con un imminente procedura esecutiva di sfratto e con il compito gravoso di smantellare strutture di proprietà altrui. A quale scopo tutto ciò avvenga non è dato sapere. Chi si prenderà la briga di fare un bando adesso con una Amministrazione che ha il mandato elettorale a scadenza? Bando, a nostro modo di vedere le cose, oggettivamente impugnabile al TAR poiché, per le suesposte motivazioni, il bene campo volo da mettere a gara non sarebbe in realtà un bene contendibile (nessuno al di fuori della Ali Gubbio Asd vanta un affitto immobiliare con il Capitolo dei Canonici della Cattedrale e quindi mai potrà garantire l’utilizzabilità dell’intera pista di decollo) con la unica logica conseguenza che, quindi, il campo volo andava – ma qui la politica comunale è evidentemente rivolta verso altre finalità – in ogni caso assegnato, in continuità di gestione, per aggiudicazione diretta alla Ali Gubbio Asd. Chi ci rimette da questa crociata comunale decisa contro l’associazionismo del volo sportivo eugubino è la stessa collettività di Gubbio, che a breve vedrà cancellato dalle mappe aeronautiche Europee il campo volo identificato ICAO (International Civil Aviation Organization – Agenzia delle Nazioni Unite) IT-0215 Gubbio Ali Gubbio, approdo aeronautico molto apprezzato e che ha sempre portato gente ed ha fatto girare l’economia locale. La delusione degli associati Ali Gubbio Asd che hanno sognato di far volare con le loro piccole ali l’economia eugubina è forte così come è enorme la delusione del mondo del volo in generale nei confronti dell’amministrazione Stirati: non sappiamo cosa ci sia sotto, ma i fatti hanno parlato in maniera inequivocabile”.
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