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Da Gubbio a Rimini per rapinare studenti

Un giovane eugubino è coinvolto insieme ad altri tre in una brutta storia a Rimini dove quattro studenti del programma Erasmus sono stati aggrediti, malmenati e rapinato nella notte tra giovedì e venerdì scorso. Lo riporta il Messaggero nell’edizione umbra di oggi, domenica 17 settembre. Agli arresti domiciliari per un episodio simile sempre nella città romagnola lo scorso 23 aprile, è stato portato in carcere a Perugia. Quest’ultima vicenda racconta di uno scontro tra giovani in pieno centro.

Le indagini della squadra mobile di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Annadomenica Gallucci, ha portato all’identificazione di due giovani che sarebbero uno l’autore materiale della rapina e delle lesioni e un altro di aver partecipato al raid. Ai due la polizia ha notificato un’ordinanza del gip del tribunale di Rimini. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i quattro studenti Erasmus verso l’una di notte si trovavano in un bar del centro e una volta fuori sono stati aggrediti da alcuni giovani che avevano prontamente allontanato.

Poco dopo sono stati nuovamente affrontati e in quell’occasione è stata strappata una catenina d’oro dal collo di una studentessa. Le indagini della squadra mobile, basate sui video della sorveglianza cittadine e le testimonianze, hanno portato all’individuazione del giovane rapinatore eugubino già fermato lo scorso 23 aprile per un reato simile, mentre per l’altro ragazzo denunciato è scattato l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria.

Ad aprile aveva preso di misura uno studente turco, sempre del programma Erasmus, nella zona dei locali della vecchia pescheria. In questo caso si era parlato di un coltello a scatto puntato contro con una lama di tredici centimetri per obbligarlo a svuotare il portafogli. Una volta intascato il misero bottino (appena 20 euro), il rapinatore aveva preteso che la vittima gli consegnasse la carta di identità e ha scattato una foto del documento con lo smartphone. «Non ti azzardare a denunciarmi, altrimenti ti vengo a cercare», era stata la minaccia e invece, nonostante avesse tentato di far perdere le proprie tracce, era stato individuato poiché per sua sfortuna, mimetizzati c’erano anche i poliziotti che l’hanno rintracciato mentre cercava di andarsene. Nella fuga, aveva provato a imboscare il coltello sotto un’auto parcheggiata, ma l’arma è stata ritrovata, così come i 20 euro sottratti poco prima e nascosti nella borsa che teneva a tracolla.