Il manifesto degli ambientalisti che danneggia l’immagine della città sulla storia dell’aria, la cui buona qualità viene quotidianamente certificata da Arpa e confermata dal monitoraggio-studio commissionato dal Comune all’università La Sapienza di Roma e Cnr spendendo 173mila euro dal bilancio, e dell’impatto delle cementerie Barbetti e Colacem che sono pienamente a norma, riapre il dibattito ambientalista.
L’elemento di novità è rappresentato dalle ultime rivelazioni del sindaco Filippo Mario Stirati che, presentando il monitoraggio-studio commissionato a pagamento, aveva sostenuto che Colacem non era in attività, suscitando la decisa reazione dell’azienda eugubina. C’erano anche gli estremi per un’azione a tutela, in un clima sempre più pesante tra le strumentalizzazioni e la continua ricerca di consenso in frange dell’elettorato della sinistra radicale.
Ora Stirati (nella nota sottoscritta con il vicesindaco e assessore all’Ambiente Alessia Tasso) ha fatto presente che “l’attività di Barbetti e Colacem, nel periodo preso in esame, è stata ridotta ma certo non assente: dati ufficiali Arpa alla mano, infatti, la cementeria Barbetti ha lavorato per 183 giorni e Colacem per 165”.
L’attività delle due cementerie era stata comunicata dal Comune a La Sapienza e Cnr senza rivolgersi ad Arpa. Questo ha ingenerato un grave equivoco sul quale si basa una parte del manifesto dei comitati ambientalisti.
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