Gomme squarciate e fiancate rigate con chiavi o punteruoli senza alcun ritegno, tanto nel centro storico quanto in periferia. La situazione sta degenerando. Clamorosa è la vicenda delle svariate auto trovate danneggiate qualche giorno fa dai vandali che hanno preso di mira gli pneumatici in piazzale Frondizi, nel parcheggio a pagamento del centro servizi Santo Spirito in pieno centro storico.
Una vera strage di gomme messe fuori uso, con tutti i disagi del caso per chi tornando tranquillamente a riprendere la propria auto ha trovato la sgradita sorpresa imprecando nei confronti dei responsabili e anche verso chi dovrebbe tutelare l’ordine pubblico, la sicurezza e la convivenza civile. Quella zona, come tante altre, è facile preda dei balordi che sono agevolati dall’assenza di telecamere in grado tenere sotto controllo un’area, che peraltro porta soldi al Comune dalle famigerate strisce blu.
Il male di vivere ha preso il sopravvento, per gli insani gesti di soggetti cresciuti senza educazione né valori, tra le scorribande nel centro cittadino e le peggiori pratiche senza deterrenti oppure senza la possibilità di risalire ai responsabili. Ci sono situazioni deplorevoli tra gli schiamazzi notturni, il far west nei vicoli cittadini e perfino il giro di droga che è diventato incontrollato tra rumors e segnalazioni di ogni genere.
Le telecamere vengono viste come un deterrente efficace e uno strumento per stroncare certi fenomeni, ma restano al momento una chimera in quello che molti denunciano come degrado imperante ormai senza più freni. La videosorveglianza è stata ripetutamente promessa e anticipata dalla Giunta Stirati, ma all’atto pratico tutto è fermo agli annunci della solita politica, con il sempre più diffuso timore che il problema sia in realtà di natura economica perché le casse comunali sono assorbite dalle operazioni fallimentari del passato e del presente.
Il fenomeno delle auto danneggiate risulta crescente e oltremodo pesante, aggiungendosi peraltro ai continui furti nelle case che con il passare del tempo in molti evitano perfino di denunciare per non unire ai danni anche le procedure burocratiche rituali che fanno perdere tempo. In molti si sono attrezzati provvedendo alla sorveglianza in proprio, sebbene vi siano regole e norme che a causa della burocrazia complicano la gestione dell’autocontrollo nel momento in cui si possa risalire al singolo responsabile o a più balordi che agiscono indisturbati e pure tollerati.
Il malumore si fonde alle proteste che sono continue anche sui social, diventato il contesto preferito per lanciare l’allarme rispetto alle peggiori condotte delinquenziali.
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