Il presidente Sauro Notari tira un bel sospiro di sollievo. Non poteva continuare la maledizione di perdere le partite anche quando potrebbe arrivare un risultato positivo, come contro il Cesena la cui forza (anche economica visto quanto spende) è risaputa. Il pareggio conquistato al 96′ con il colpo di testa del ventenne attaccante Lorenzo Di Stefano ha avuto riflessi in classifica permettendo ai rossoblù di mantenere il sesto posto.
Presidente, questo è il risultato più importante ottenuto fin qui nel girone di ritorno?
“Assolutamente sì. E’ venuto soltanto nel recupero ma dopo un buon primo tempo in cui meritavamo di più che stare in svantaggio. Che sia di buon auspicio per la partita di martedì a Recanati, poi andiamo avanti. Ai playoff si azzera tutto e si vedrà”.
Cosa le è piaciuto in particolare dei suoi?
“Nel primo tempo ho visto una squadra determinata, carica e con la voglia di fare. Nella ripresa invece è andata un po’ a spegnersi anche per qualche assenza che si fa sentire in certe situazioni, penso a Signorini in difesa. Sono convinto che ne verremo fuori. Vediamo di fare più punti possibili da qui alla fine per avere la classifica migliore possibile”.
Di Stefano ci ha messo la testa al momento giusto.
“Sono contento, è giovane. Ha avuto meno spazio, i fondamentali li ha. Avendo più spazio, può crescere e avere prospettive di carriera. Glielo auguro”.
Ritiene indebolita la squadra uscita dal mercato di gennaio soprattutto per le partenze di Mbakogu e Artistico con l’arrivo in attacco del solo Arras?
“Mbakogu è andato via e avevamo in mano un altro giocatore per sostituirlo. Era nostro, avevamo l’accordo con il procuratore e il ragazzo. Lui doveva venire via, poi è andato a salutare il presidente e lui l’ha trattenuto. Dovevamo prima far entrare lui e poi far uscire Mbakogu. Ci servirà da lezione, su questo abbiamo sbagliato. Mi posso assumere tutta la responsabilità, pur se non è solo mia”.
Considera questo pareggio un segnale forte?
“Credo di sì, i ragazzi ce la mettono tutta. Pensavo che fossero spenti del tutto, invece ancora sono vivi e speriamo che questo sia una buona cosa in vista di martedì”.
Braglia ha detto che non capisce niente di calcio chi ha solo pensato che lui non avesse in pugno la squadra.
“Io non l’ho mai pensato, tra noi c’è filo diretto e le cose ce le diciamo. Gli sono sempre di sostegno. Ne ho sentite tante di chiacchiere, mai pensato all’esonero. Noi ci siamo salvati alla fine del girone di andata, non era mai successo. Le conclusioni verranno tirate a fine campionato e vedremo dove saremo. I giudizi si danno alla fine e non devono essere azzardati. Troppo facile prima esaltare Braglia e poi dire che deve andare via”.
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